La vicenda del 44enne barese Francesco Vitale, precipitato dal quinti piano di un palazzo in via Pescaglia, zona della Magliana, a Roma, finisce sulla scrivania dei giudici dell’Antimafia di Roma. Al momento è aperto un procedimento per omicidio. Chi indaga vuole ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo che avrebbe avuto problemi legati a debiti. Gli inquirenti della Dda hanno delegato le indagini ai carabinieri che hanno effettuato sopralluoghi nell’appartamento dalla cui finestra potrebbe essere caduto Ciccio, come lo chiamavano gli amici, il 22 febbraio scorso. L’inquilino, incensurato, non è al momento indagato ma i militari lo stanno ascoltando. Alcuni testimoni avrebbero riferito di aver visto l’uomo aggrapparsi agli stendi panni agganciati alla finestra del piano e di quelli dei piani inferiori, ganci che però non avrebbero retto il peso dell’uomo.
Gli investigatori hanno svolto rilievi anche con il luminol, a caccia di eventuali tracce ematiche che il 46enne potrebbe aver lasciato nell’abitazione dalla quale sarebbe precipitato. L’appartamento era pulito, perfettamente in ordine. Una delle ipotesi che si è fatta strada è quella che il pr barese stesse fuggendo da alcuni creditori o, addirittura, rapitori. Ciccio non aveva con sé che pochi contanti, all’appello mancano il portafogli e il cellulare. Un giallo che per ora è tutto da chiarire.
Stefania Losito