Negli ultimi anni il commercio online ha mostrato tassi di crescita più che doppi rispetto ai piccoli negozi di prossimità, ma il 90% delle vendite al dettaglio continua ad avvenire nelle attività commerciali fisiche. A rilevarlo è l’Ufficio studi della Cgia, l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese, di Mestre. “L’e-commerce”, si legge nel report, “sta diventando un fenomeno sempre più diffuso, ma non è destinato a cancellare l’attività dei negozi di vicinato”.
Nel 2024 gli acquisti online hanno toccato i 58,8 miliardi di euro, di cui 38,2 per gli acquisti di prodotti e 20,6 per quelli di servizi. Nei primi dieci mesi del 2025, invece, il commercio elettronico e la grande distribuzione sono aumentati del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel confronto tra il 2024 e il 2019, invece, le vendite online sono cresciute del 72,4% e quelle della grande distribuzione del 16,4%. I negozi di vicinato hanno fatto registrare un +2,9%, mentre le vendite al di fuori dei negozi sono diminuite del 4,1%.
Secondo gli ultimi dati Eurostat riferiti al 2024, il 53,6% degli italiani ha acquistato beni o servizi online. Tra i 27 Paesi dell’Unione europea è la Bulgaria l’unica a presentare una quota inferiore (49,8%), mentre la media europea ha toccato il 71,8%. Secondo i dati Istat del 2024, la percentuale più elevata di residenti per regione che nell’ultimo anno ha effettuato un acquisto con il commercio elettronico è stata la Provincia Autonoma di Trento (49,2%), seguita da Valle d’Aosta (47,2%), Toscana (47%) e Friuli Venezia Giulia (46,4%). Ultima in graduatoria nazionale è la Calabria (27,6%).
“Il commercio fisico”, rileva la Cgia di Mestre, “mantiene ancora la quota dominante delle vendite e rimane centrale nelle abitudini dei consumatori. Le esperienze internazionali, tuttavia, ci dimostrano che nei Paesi dove la regolazione è molto debole e la pressione fiscale è più alta, il commercio online cresce più rapidamente. Diversamente, dove esiste un tessuto commerciale urbano forte e si sono adottate delle politiche di sostegno, il negozio di vicinato resiste meglio”.
Vincenzo Murgolo