La società calcistica Reggina, in serie B, avrebbe ricevuto da una società leccese sotto inchiesta a Bari – a titolo di permuta, quale pagamento di una sponsorizzazione – un credito fiscale ritenuto fittizio di oltre 703mila euro. Avrebbe utilizzato il denaro nell’aprile 2022, per compensare debiti tributari. Per questo la Guardia di Finanza di Bari, su disposizione dei pm baresi, ha perquisito le sedi della Reggina.
L’indagine che ha portato alle perquisizioni a carico delle sedi della Reggina calcio riguarda un’inchiesta barese nella quale si ipotizzano i reati di riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Per questi fatti oggi la Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Bari, ha sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza le disponibilità finanziarie di una società di prodotti elettromedicali di Lecce e, per equivalente, i beni del suo rappresentante legale. Il valore del sequestro è di circa 2,3 milioni.
Le indagini riguardano un presunto circuito illegale di compensazione di crediti d’imposta inesistenti che graviterebbe intorno alla figura di un imprenditore barese attivo nel settore edile, destinatario, il 9 giugno scorso, di un sequestro di beni e di crediti di imposta per un valore di oltre 140 milioni. Questo sequestro fu disposto per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilita’ di provenienza illecita. I successivi approfondimenti investigativi avrebbero consentito di accertare che la ex moglie dell’imprenditore barese avrebbe ricevuto denaro proveniente dalla monetizzazione di parte dei crediti inesistenti, impiegando i soldi nella sua società di Lecce che si occupa della fabbricazione di articoli elettromedicali. Nel corso degli accertamenti e’ emerso che parte dei crediti fittizi sarebbero finiti alla societa’ calcistica Reggina1914 srl.
Michela Lopez