Il presidente della Repubblica Mattarella ha firmato il decreto carburanti che oggi sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Tra le norme che entreranno in vigore da domani, anche quella che prevede l’obbligo per i benzinai di esporre alla pompa un cartello che indichi il prezzo medio dei carburanti calcolato di giorno in giorno dal ministero per le Imprese. Il prezzo medio, su base regionale, sarà pubblicato sul sito del ministero delle Imprese e del made in Italy. Lo dispone il decreto sulla trasparenza dei prezzi in cui si precisa che “la frequenza, le modalita’ e la tempistica delle comunicazioni” saranno definite con decreto dello stesso Mimit “da adottarsi entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto”. I benzinai avranno poi altri 15 giorni per adeguare la cartellonistica presso ogni punto vendita, anche autostradale.
Tra il governo e i benzinai scatta la tregua e lo sciopero proclamato per il 25 e 26 gennaio, già pubblicato sul sito del garante, per ora resta congelato.
Si tratta di un testo che contiene le modifiche apportate dopo le polemiche sul mancato rinnovo degli sconti del governo Draghi, col Consiglio dei ministri che ha stabilito che se il prezzo del greggio dovesse aumentare l’Iva in piu’ incassata andra’ a finanziare le riduzioni del prezzo alla pompa, ritoccando una norma sulle accise mobili del 2007.
Il governo ha voluto quindi incontrare i rappresentanti dei benzinai per rassicurarli sull’intenzione tutt’altro che
punitiva del dl varato che pero’, di fatto, aumentera’ gli oneri per i gestori, chiamati ad un ulteriore sforzo di trasparenza sui prezzi. Oneri, anche burocratici, che comunque dovrebbero essere attenuati nell’ottica della disponibilita’, espressa durante l’incontro dal governo, a recepire gli input del settore. Anche perche’ l’obiettivo e’ punire chi gia’ oggi non rispetta le regole, come quei 4 mila benzinai che non comunicano al ministero i prezzi giornalieri praticati agli automobilisti, come ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Circa il 20% del totale, ha aggiunto il ministro, non comunica mai il prezzo di vendita al ministero, dunque il governo prevede di incrementare le sanzioni fino alla sospensione per chi non rende pubblici i listini.
Stefania Losito