Sono 4 le persone arrestate, tre in carcere e uno ai domiciliari, nell’operazione “Brooklyn” condotta dalla Guardia di finanza di Catanzaro, con il coordinamento della Dda del capoluogo, e incentrata sui lavori di manutenzione del viadotto Morandi di Catanzaro e di un tratto della statale 280 dei Due Mari che ha portato al sequestro probatorio dello stesso ponte e della galleria Sansinato. “Secondo lui dice non va bene. Perché noi al Morandi con questo materiale l’abbiamo fatto… e casca tutto”. E’ un passaggio, in cui parla il capo cantiere, delle intercettazioni agli atti dell’ordinanza della Direzione distrettuale antimafia in cui si dimostrerebbe il coinvolgimento degli imprenditori (arrestati) Eugenio e Sebastiano Sgromo, rispettivamente di 52 e 55 anni, l’ispettore della Guardia di finanza Michele Marinaro (52) e Rosa Cavaliere (54), collaboratrice dei due imprenditori finita ai domiciliari. Dalle conversazioni emerge l’impiego nelle lavorazioni un tipo di malta di qualità scadente, ma più economico di quello inizialmente utilizzato. Le indagini hanno permesso di acquisire gravi indizi a carico di due imprenditori che, consapevoli del rischio di incorrere in misure di prevenzione di natura patrimoniale, hanno costituito delle società intestandole fittiziamente a una loro collaboratrice, pur mantenendone il controllo di fatto. Una di queste società si è aggiudicata i lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino del calcestruzzo del ponte e della statale.
Inoltre è emersa l’appartenenza dei due imprenditori ad associazioni per delinquere finalizzate alla commissione di reati tributari, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego e trasferimento fraudolento di valori. Fra gli indagati raggiunti dalla misura cautelare in carcere figura anche l’ispettore della Guardia di Finanza, gia’ coinvolto nell’operazione “Rinascita-Scott”, ora indagato per corruzione in atti giudiziari e rivelazione di segreto d’ufficio per fatti commessi quando era in servizio alla Dda di Catanzaro. Il militare, in cambio di utilità di vario genere, si adoperava per attenuare la posizione dei due, informandoli costantemente dello sviluppo del procedimento nei loro confronti.
Ufficialmente è il viadotto Bisantis, ma tutti lo chiamano “Ponte Morandi”, dal nome del progettista, l’ingegnere Riccardo Morandi (padre anche del ponte di Genova che crollò il 14 agosto del 2018 provocando 43 vittime), è la principale strada di accesso a Catanzaro dal 1962. Al momento dell’inaugurazione era il primo ponte al mondo in calcestruzzo armato per l’altezza ed il secondo per luce. Adesso, per l’altezza, è il secondo ponte in Europa con quelle caratteristiche.
Stefania Losito
Catanzaro, sequestrato il Ponte Morandi e arrestate 4 persone: usavano materiale scadente per la manutenzione
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