Aumenta il rischio di stagnazione per l’economia italiana: a fine anno l’industria è in calo, le costruzioni hanno smesso di trainare, tengono solo i servizi. L’inflazione ai livelli massimi e persistente frenerà i consumi, che finora sono stati
sostenuti dall’extra-risparmio accumulato, mentre il rialzo dei tassi scoraggia gli investimenti e “zavorra” i bilanci delle
imprese. E’ quanto indica il Centro studi di Confindustria, evidenziando tra l’altro come a pesare siano l’incertezza sulle
prospettive e il caro-energia, che potrebbe assorbire ulteriore extra-risparmio, riducendo l’impulso sui consumi e “accelerando” la stagnazione. L’industria accusa il colpo, sottolinea il Centro Studi rimarcando che la produzione ha subito un secondo marcato calo in ottobre (-1,0%, dopo il -1,7% a settembre).
Intanto ieri il consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo codice degli appalti che, nelle intenzioni dell’esecutivo, “dovrà tagliare burocrazia e sprechi, offrire più lavoro, andare incontro alle Pmi, e permettere di aprire cantieri in tempi piu’ veloci. Soddisfazione è stata espressa dal ministro Salvini. Per la premier Meloni “rappresenta un volano per la crescita e l’ammodernamento infrastrutturale”. Critiche dai sindacati sui subappalti. Il governo va anche verso una proroga del superbonus al 31 dicembre.
Stefania Losito