Non accenna a ridimensionarsi la feroce polemica fra Governo e magistratura. “Il governo e la sua maggioranza rispettino le prerogative dei giudici” ha chiesto all’unanimità il Comitato direttivo centrale dell’Anm, definendo “incomprensibili” le censure al giudice per le indagini preliminari di Roma che ha disposto l’imputazione coatta del sottosegretario Andrea Delmastro. L’Anm auspica che “queste prese di posizione non siano veramente condivise dal responsabile del dicastero e dalla maggioranza governativa e che alcuni giorni di riflessione possano condurre a conclusioni più meditate. E richiama il principio della “separazione dei poteri dello Stato” come “garanzia dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”. Il presidente Giusepep Santaluci ha definito “un attacco al cuore della magistratura”. Secondo l’associazione nazionale Magistrati ci sono inoltre troppe “criticità” nella riforma Nordio che suscitano “forte preoccupazione”, a cominciare dall’ abolizione del reato di abuso di ufficio, che non solo è “in contrasto con l’indirizzo politico perseguito a livello internazionale”, volto a potenziare “gli strumenti di prevenzione e repressione della corruzione”, ma espone anche l’Italia “al rischio di procedure d’infrazione”. Criticata anche la rimodulazione del reato di traffico di influenze. La maggioranza però continua ad attaccare, con Maurizio Gasparri (Forza Italia) che sul caso Delmastro sostiene che “istigati dai capi delle toghe rosse, ampi settori della magistratura vogliono contestare l’autonomia e la potestà del potere esecutivo e del potere legislativo”. Critiche con il Governo, invece, le opposizioni: “Gridare al complotto della magistratura è un errore gigante e pericoloso – dice per esempio Carlo Calenda di Azione – Rappresenta l’ennesima arma di distrazione di massa di questo Governo che, come altri che lo hanno preceduto da trent’anni a questa parte, si accomoda sugli allarmismi per non parlare di temi concreti. Anche basta: invece di inutili schermaglie parliamo di sanità, salario minimo e giovani”.
MD