Si può fare di più. Secondo Confcommercio le nuove misure adottate dal governo per abbassare i costi dell’energia, che impattano su imprese e famiglie, “sono ancora insufficienti e andrebbero potenziate”. A cominciare dalla reintroduzione dei crediti d’imposta e dall’azzeramento degli oneri generali di sistema per il settore elettrico, come già fatto per il gas. La confederazione ha osservato che, se da una parte i costi delle materie prime energetiche si stanno normalizzando, dall’altra i prezzi delle forniture al dettaglio sono ancora alti. Inoltre, si stima che per l’anno in corso la spesa energetica delle imprese del terziario di mercato si attesterà intorno ai 38 miliardi di euro: in calo rispetto ai 41 miliardi del 2022, ma quasi il triplo rispetto ai 13 miliardi del 2021.
“Questi dati – hanno aggiunto da Confcommercio – richiamano innanzitutto la necessità di un intervento di sterilizzazione degli oneri generali di sistema elettrici per imprese e famiglie che occorrerà mantenere in essere fino a che non si giungerà ad una stabilizzazione dei prezzi. Analogamente occorrerà ripristinare i crediti d’imposta energetici”
Anna Piscopo