La Cina ha registrato ieri 76 nuovi casi di Covid-19, il livello più alto da gennaio, di cui 36 importati e 40 per effetto di ‘trasmissione domestica’. Lo ha reso noto oggi la Commissione sanitaria nazionale. Sui 40 casi di trasmissione domestica di Covid-19, 39 sono stati rilevati nello Jiangsu e uno nel Liaoning, mentre quanto ai 36 importati, 18 sono relativi allo Yunnan, 8 al Guangdong, 5 al Fujian, due ciascuno a Mongolia Interna ed Henan, e uno a Pechino. I casi confermati di Covid-19 sono cresciuti a 92.605, di cui 17 in condizioni considerate gravi, mentre le guarigioni sono salite a 87.228.
Intanto in Indonesia, nell’ultimo mese sono morti centinaia di bambini per il Covid-19, molti dei quali con meno di 5 anni. Un tasso di mortalità superiore a quello di qualsiasi altro Paese al mondo e che contrasta con l’idea che i bambini non siano a rischio del nuovo coronavirus. L’allarme arriva dai medici locali, che danno diverse spiegazioni di quando sta accadendo. I decessi coincidono infatti con un’impennata dei casi, ‘gonfiati’ dalla variante Delta che ha travolto il sud-est asiatico (non solo l’Indonesia, ma anche Thailandia, Malaysia, Myanmar e Vietnam). Venerdì il governo indonesiano ha registrato quasi 50mila nuovi contagi e 1.566 decessi. I bambini rappresentano il 12,5% dei casi confermati. In tutto in Indonesia sono morti per il Covid-19 più di 800 tra bambini e ragazzi che avevano meno di 18 anni, ma la maggior parte di questi decessi si è verificata nell’ultimo mese.
Sulle cause non c’è chiarezza. Sicuramente il basso tasso di vaccinazione incide: solo il 16% degli indonesiani ha ricevuto una dose e solo il 6% eè completamnete vaccinato. Inoltre gli ospedali, molti dei quali sono sovraccarichi oltre le capacità, non sono attrezzati per la cura dei ragazzini. “I nostri numeri sono i più alti al mondo”, ha osservato, parlando con il New York Times, il responsabile della Societa’ Pediatrica Indonesiana, Aman Bhakti Pulungan. “Perché non diamo il meglio ai nostri figli?”
Michela Lopez