Da oggi il Green Pass sarà obbligatorio per accedere a tutti i luoghi di lavoro, sia pubblici che privati. Il decreto del 21 settembre sarà in vigore fino al 31 dicembre, data in cui è prevista la fine dello stato d’emergenza. Ecco tutte le linee guida e le modalità di utilizzo.
COME OTTENERE IL PASS – Il certificato verde attesta di aver fatto almeno una dose di vaccino, di essere risultati negativi a un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore antecedenti o rapido nelle 48 ore precedenti, oppure di essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti.
UFFICI PUBBLICI – L’obbligo vale per i dipendenti, ma anche per tutti coloro che accedono occasionalmente alle pubbliche amministrazioni per svolgere attività lavorative, di formazione o di volontariato. È valido anche per visitatori e autorità politiche. L’unica categoria esclusa è quella degli utenti e di coloro che sono esentati dalla vaccinazione con un certificato medico.
GREEN PASS E SMART WORKING – Chi lavora in smart working non è tenuto ad avere il Green Pass, ma il lavoro agile non consente di eludere l’obbligo. Sul sito del ministero della Pubblica Amministrazione, ad esempio, si specifica che “se al lavoratore non è consentito rendere la prestazione di lavoro per mancato possesso del Green Pass, è inibito anche il lavoro agile”.
PENALIZZAZIONI E SANZIONI PER CHI NE È SPROVVISTO – Chi non possiede la certificazione deve essere allontanato dal luogo di lavoro e ogni giorno di mancato servizio è ritenuto assenza ingiustificata. Lo stipendio viene sospeso fin dal primo giorno di assenza, ma in nessun caso si può essere licenziati. Nel periodo di assenza non maturano né contributi né ferie. Chi è senza certificazione sul posto di lavoro rischia sanzioni da 600 a 1500 euro, mentre per il datore di lavoro che non controlla sono previste sanzioni da 400 a 1000 euro.
OBBLIGO PER I MAGISTRATI, MA NON PER GLI AVVOCATI – Per l’accesso agli uffici giudiziari il personale amministrativo e i magistrati devono esibire il certificato. L’obbligo non si estende ad avvocati, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all’amministrazione, testimoni e parti del processo.
LUOGHI DI LAVORO PRIVATI – Anche in questo caso l’obbligo è valido per i dipendenti, ma anche per chi entra in azienda sulla base di contratti esterni. Il compito di verificare spetta ai datori di lavoro e per chi non è in possesso del certificato ci sarà l’assenza ingiustificata e il conseguente blocco dello stipendio, ma non la sospensione. I controlli spetteranno al soggetto individuato dall’azienda e anche il titolare è tenuto ad avere il Green Pass.
COME SI VERIFICANO I CONTROLLI – I controlli potranno avvenire tramite app Verifica C19 o altri software messi a disposizione. Dovranno essere quotidiani, possibilmente al momento dell’accesso, a tappeto o a campione. Nel settore pubblico ciascuna amministrazione è autonoma nell’organizzazione e le verifiche a campione dovranno avvenire in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione.
LA VERIFICA ANTICIPATA – I datori di lavoro, sia pubblici sia privati, potranno chiedere in anticipo la verifica del pass in base alle esigenze organizzative. Dal testo finale del decreto è stato rimossa la previsione del limite di 48 ore di anticipo entro cui chiedere la verifica.
IDRAULICI, BADANTI E TASSISTI – I clienti che ricevono in casa un idraulico o un elettricista non sono tenuti al controllo, ma hanno la facoltà di chiedere il Green Pass. Al contrario, il datore di lavoro di colf o badanti e’ tenuto a verificare che la dipendente ne sia dotato. I clienti non sono tenuti a verificare il pass dei tassisti.
Vincenzo Murgolo