“Riapriamo le discoteche sabato nella speranza di poter recuperare quello che abbiamo perso nei mesi clou dell’inverno, ma febbraio non è dicembre. Il periodo non è certo il migliore”, commenta Pierpaolo Paradiso, gestore della Praja di Gallipoli (Lecce), e che è proprietario di locali anche a Maglie, nella stessa provincia, e a Castellaneta, nel Tarantino.
Non si balla da prima di Natale, nelle discoteche, e da domani si potrà tornare in pista pagando un biglietto normale senza aumenti, nonostante la capienza ridotta. E si potrà ballare senza indossare la mascherina, che invece andrà usata negli spostamenti. Ma la situazione, per gli imprenditori della notte, è ancora difficile. “In queste ore – racconta ancora Paradiso – stiamo già definendo gli eventi estivi, e allora speriamo di poter recuperare qualcosa, i soldi per pagare i debiti che ci siamo addossati. Mesi fa, per l’inverno, avevamo investito in ospiti, date, merci e personale. Abbiamo circa 200 dipendenti, tra stagionali e fissi, e abbiamo speso anche per il servizio d’ordine necessario a far rispettare le norme anti-Covid”. “Non abbiamo avuto aiuti e ammortizzatori sociali, ma abbiamo pagato stipendi e tredicesime a locali chiusi – aggiunge – la mia società ha perso almeno un milione e mezzo di euro”.
“Ci hanno fermati il 24 dicembre – spiega ancora – con una comunicazione che abbiamo appreso dalla tv dodici ore prima. E’ saltata la parte più rilevante per il nostro mercato, quella di dicembre, con le serate di Natale, Capodanno ed Epifania che costituiscono il 70% del fatturato invernale”.
Il Divinae Follie di Bisceglie (Bat), tra le discoteche più grandi del Mezzogiorno, con quattro sale su altrettanti piani e una capienza di 4 mila posti, riaprirà sabato 26 febbraio. “Una grande struttura come la nostra non può ripartire da un giorno all’altro – commenta il gestore Roberto Maggialetti – e visto come è andata in questi due anni, non ce la siamo sentiti di continuare a investire programmando per questo fine settimana con il rischio di non riaprire”.
Maurizio Pasca, imprenditore salentino e presidente nazionale di Silb-Fipe, associazione italiana delle imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, non è entusiasta della decisione del Governo.”E’ una riapertura faticosa, in molti non riapriranno – commenta – lo farà solo chi è sopravvissuto”. La Silb -Fipe ha pubblicato un filmato sui social in cui vengono chiarite le norme da rispettare: “Abbiamo voluto trasmettere fiducia ai colleghi. Mi sono sentito con molti di loro e sono disperati, era un settore che generava 2 miliardi di euro l’anno ed era composto da 3.459 discoteche. L’ammontare dei ristori è stato di appena 80 milioni di euro”.
Stefania Losito