Sul caso interviene anche Enrico Letta e il candidato Francesco de Angelis si ritira
E’ diventato un caso politico nazionale. Una lite a Frosinone, con urla e minacce: “io li ammazzo. Io gli sparo, devono venire in ginocchio”, parole shock pronunciate dal capo di Gabinetto del Campidoglio, Albino Ruberti. Parole che hanno portato alle sue dimissioni, chieste in primo luogo dal Pd nazionale, poi accettate dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Le frasi contenute nel video sono gravi”, ha detto Gualtieri, per questo “ho preso atto delle dimissioni di Albino Ruberti e ho chiesto al Vicecapo di Gabinetto Nicola De Bernardini di assumerne le funzioni”, ha aggiunto.
Questo l’epilogo della bufera abbattutasi sul dirigente capitolino dopo il video pubblicato da Il Foglio, di una
litigata avvenuta settimane fa prima in un ristorante e poi in strada a Frosinone. Oggetto degli strali, urlati, di Ruberti i
fratelli Francesco De Angelis candidato del Pd (poi ritiratosi) e il fratello Vladimiro, broker assicurativo. “Io li ammazzo. A me non me dicono ‘io me te compro'”. E ancora “do cinque minuti pe’ venire a chiedeme scusa in ginocchio”. Oltre alle dimissioni di Albino Ruberti anche Francesco De Angelis ha perso qualcosa, e con una mail inviata al Nazareno ha ritirato la propria candidatura in uno dei collegi plurinominali di Roma.
“Scelte giuste e doverose”, ha detto il segretario Enrico Letta. Ruberti, in ogni caso, ha definito quanto avvenuto come
un litigio verbale durante una cena privata: “Ho reagito con durezza alla frase ‘mi ti compro”, spiega l’ex capo di
Gabinetto, in merito alla frase che lo avrebbe fatto scattare e poi al Corriere risponde: “Non c’entra la corruzione”.