Il giorno dopo lo strappo con il M5S sul voto alla Camera del Dl Aiuti, il premier Draghi risponde agli ultimatum con un avvertimento: “il governo va avanti finché riesce a lavorare, quando non riesce più a lavorare si ferma.” Queste le parole con cui il presidente del Consiglio si rivolge ai cinquestelle quando gli viene paventata l’ipotesi di una nuova astensione al voto in aula sul Dl Aiuti, ma al Senato, dove i margini sono ridottissimi.
Chiusa la parentesi, Draghi riapre l’agenda programmatica e ringrazia i sindacati per la disponibilità mostrata durante il vertice. Gli impegni sono chiari e cadenzati: salario minimo, cuneo fiscale, energia e pensioni. Entro fine mese ci sarà un nuovo incontro. Un dettaglio dal quale traspare fiducia sulla tenuta dell’esecutivo. I punti di convergenza sono tanti e in autunno le parti sociali saranno pronte per il varo di riforme attese da tempo.
Michele Paldera