
La droga partiva dalla Spagna, caricata in casse identificate con gps, su aerei e furgoni affidati a ignari spedizionieri professionisti e arrivava in Puglia, ad Altamura, Noicattaro, Molfetta, dove veniva recuperata e smerciata. Per questo i carabinieri di Bari, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno eseguito 25 misure di custodia cautelare – altre due persone sono ricercate – ai danni dei componenti di un sodalizio che sarebbe riconducibile al clan di Giuseppe Annoscia, da poco uscito dal carcere e che aveva annunciato di voler cambiare vita.
A gestire lo smercio della droga, secondo gli investigatori, sarebbe stato Alceste Cavallari, figlio di Francesco, l’ex re mida della sanità privata pugliese. Secondo le indagini si sarebbe occupato dell’approvvigionamento della droga nella
provincia di Siviglia, delle operazioni di carico, scarico e trasporto, dell’inserimento nei pacchi di dispositivi Gps e,
almeno in un caso, del recupero delle sostanze presso gli indirizzi di comodo. A casa sua sono stati trovati tre chili di
hashish, 70 grammi di cocaina e 60 di marijuana.
Al clan viene conteststo anche un tentativo di omicidio nei confronti di Michele Loiodice, all’epoca ritenuto affiliato a un clan avversario avvenuto a marzo 2022 ad Altamura. Sequestrati circa 90 kg complessivamente e beni per 300mila euro.
“Questa è l’ennesima risposta, da parte di procura e carabinieri, di liberazione del territorio di Altamura dai clan. Questo provvedimento chiude un’attività che ha già dato grandissimi risultati”. Così il procuratore di Bari, Roberto Rossi, ha commentato il blitz. “Le precedenti operazioni – ha aggiunto – sono terminate con molte condanne, in primo e secondo grado, alcune passate in giudicato. Molti collaboratori di giustizia hanno aperto uno sguardo su un territorio economicamente importante che, proprio per questo, doveva essere liberato dai clan”. “Questo – ha chiarito Rossi – non vuol dire che sia stata eliminata la criminalità, ma che l’azione repressiva è stata efficace. Ora bisognerà dare risposte sociali e culturali affinché i clan non riprendano il controllo”.
Il pm della Dda di Bari, Marco D’Agostino, ha ricordato che le attività di repressione su Altamura sono “iniziate nel 2017 con l’operazione Kairos, sono proseguite nel 2019 con Nemesi e nel 2021 con Logos. Questa è l’ultima, che evidenzia un vuoto di potere sul territorio, del quale il clan di Giuseppe Annoscia ha provato ad approfittare”.
Michela Lopez – Mauro Denigris – Stefania Losito