Sono 32 i candidati alle prossime elezioni amministrative considerati impresentabili dalla Commissione Antimafia. Oltre a loro, la commissione ha segnalato anche la presenza di 13 nomi in nelle liste che hanno già ricoperto il ruolo di sindaco o di componente della giunta in sette comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.
A comunicare i nomi è stata la presidente della commissione Chiara Colosimo nel corso dell’audizione a Palazzo San Macuto.
La Direzione nazionale antimafia aveva segnalato 71 nomi resi noti in seguito all’esame di verifica della Direzione
nazionale antimafia. Tuttavia, di questi, sono in totale 45 quelli che sono stati ritenuti dalla commissione in “conflitto”
con il codice.
Tra questi figurano quattro esponenti di Fratelli d’Italia: Sabatino Andreelli, candidato per il comune di Pescara e con un
procedimento per accesso abusivo a un sistema informatico; Luigi De Nittis, candidato al comune di Bari e accusato di bancarotta fraudolenta; Antonio Di Giuseppe, anche lui candidato al comune di Potenza, con un procedimento per autoriciclaggio e con la prossima udienza fissata per il 28 giugno prossimo.
“In relazione alla candidatura di Sigismondo Colasuonno – comunica lo staff del candidato al comune di Bari nella lista
‘Decaro per Bari’ – nei confronti del quale è emersa l’esistenza di un decreto di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta, in violazione del codice di autoregolamentazione della Commissione antimafia, il candidato, su richiesta del coordinatore della lista, si è autosospeso dalla competizione elettorale dell’8 e 9 giugno per l’elezione a consigliere
municipale, rinunciando alla candidatura, invitando i suoi elettori a non votarlo e rivolgendo le sue scuse alla coalizione
per aver omesso di riferire, quando gli era stato richiesto, del rinvio a giudizio disposto il 12 gennaio scorso”.
Tra i nomi comunicati dalla commissione, inoltre, figura anche un esponente di Forza Italia: Palmiro Ruggiero, candidato al comune di Vibo Valentia, per cui risulta emessa una sentenza di condanna per bancarotta fraudolenta. E anche Andrea Giudo, candidato al comune di Lecce per la lista “UDC – Puglia Popolare”, con un procedimento per corruzione. Infine, per quanto riguarda i 13 candidati in violazione del codice nei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, si tratta di: Fabio Ramundo, assessore al comune di Neviano; Rocco Luglio, sindaco del comune di Portigliola e Domenico Musolino, assessore nello stesso comune; Luigi Cirillo, assessore del comune di Torre Annunziata; Emanuele Pio Losapio, sindaco del comune di Trinitapoli, insieme a Francesco Di Natale, vicesindaco, e Maria Michela Montuori, assessora; Tommaso Andreoli, assessore del comune di San Giuseppe vesuviano, insieme agli assessori Silvia Annunziata, assessora, Enrico Ghirelli, Marica Miranda e Nunzio Zurino.
Stefania Losito