Ha scelto di morire nel suo amato verde di Balmoral, e la Scozia l’ha ringraziata con dedizione durante il lungo corteo solenne fino a St. Giles. Il tragitto del feretro della Regina Elisabetta II, morta a 96 anni dopo sette decenni di regno, è partito da Edimburgo. Con re Carlo III, primogenito e successore alla corona, chiamato a seguirlo a piedi – con lo scettro in mano – accanto alla sorella Anna e ai fratelli Edoardo e Andrea fino al luogo della prima esposizione delle spoglie mortali di Sua Maestà, per 24 ore all’omaggio popolare.
La giornata di re Carlo è stata scandita anche dal doppio giuramento di fedeltà al suo ruolo da monarca costituzionale. Dapprima a Londra, dinanzi al parlamento di Westminster, poi, prima di sera, di fronte a quello locale scozzese, in nome del rispetto della devolution e dell’autonomia di tutte le nazioni che con l’Inghilterra formano il Regno Unito
(Galles, Irlanda del Nord e appunto Scozia, la cui corona, unita ma diversa da quella inglese, non a caso e’ stata posta oggi sul catafalco di Elisabetta II).
Intanto la bara di Elisabetta, avvolta nello stendardo reale, ha lasciato nel primo pomeriggio il palazzo reale di Holyroodhouse al suono struggente d’una cornamusa, portata a spalla da picchetto d’onore del Royal Regiment of Scotland nella tradizionale divisa con il kilt. E nel percorso fino a St Giles è stata affiancata da un fiume di gente
assiepato a ridosso delle transenne. In un clima di silenzioso rispettoso, rotto solo da qualche inchino, dalle foto o dai
video ripresi con gli immancabili telefonini, da uno scroscio di applausi riservati a Carlo e alla regina consorte Camilla sulla via del ritorno.
Domani sera la scena si spostera’ a Londra, dove nei 4 giorni successivi il panorama si prepara a riprodursi in dimensioni ciclopiche. Con il milione di presenze attese durante l’esposizione del feretro a Westminster Hall, da mercoledi’ a domenica, e i prezzi dei voli per Londra schizzati alle stelle. Lunedi’ 19 il mega apparato di sicurezza messo
in piedi per l’occasione si dovrà confrontare con lo spostamento in riva al Tamigi non solo di una marea umana di ammiratori della regina, orfani e curiosi, ma di tutti i leader mondiali, tra cui il presidente della Repubblica Mattarella.
Solo un’ombra ha rabbuiato momentaneamente il corteo in scozia: una persona che ha lanciato urla di sdegno all’indirizzo del principe Andrea, prima di essere afferrato dalla polizia e fermato per “disturbo alla quiete pubblica”.
Stefania Losito