Dopo mesi di stop, Ermal torna a cantare nella sua Albania. “ Mi sono trovato con la mia gente e per quelle due ore mi sono sentito migliore”
Ermal Meta fa cantare e ballare la sua Tirana dopo mesi di stop agli spettacoli a causa della pandemia da covid.
Il vincitore di Sanremo 2018 ha entusiasmato ed emozionato per oltre due ore i settemila spettatori (numero. Massimo consentito dalle restrizioni dovute all pandemia) nel nuovo stadio nel centro Città, l’Air Albania Stadium.
Si è trattato di un evento gratuito promosso dall’ambasciata italiana. Uno spettacolo dai tanti significati: la celebrazione del trentesimo anniversario della caduta del regime ma anche il primo spettacolo che si tiene nel nuovo gioiello della città, uno stadio di 22 mila posti a sedere, opera dell’architetto fiorentino Marco Casamonti.
La serata ha confermato la capacità della musica di veicolare in modo diretto e semplice la cultura del dialogo, valori come tolleranza e amore, libertà e solidarietà con chi è stato dimenticato o ha subito violenza.
Nel pomeriggio, poche ore prima del concerto, Meta ha incontrato un centinaio di bambine e ragazze, la più piccola ha 5 anni, la più grande 21, ospiti di due case famiglia albanesi, Casa Rozalba di Gjader e Casa Betania di Bubq, giunte anche loro a Tirana grazie alla nostra ambasciata. Si tratta di minori con storie drammatiche alle spalle, tutte ovviamente fan scatenate di Ermal. Un incontro a sorpresa, pieno di emozione, al termine della quale il cantante ha promesso loro di andarle a trovare.
Ermal Meta è nato 40 anni fa a Fier, a cento chilometri a sud di Tirana, ma dall’età di 13 anni è arrivato in Italia. Meta è inevitabilmente diventato il simbolo della volontà di superare barriere e divisioni, che appartengono ormai al passato.
Meta ha cantato tutti i suoi successi, tra cui la hit “Non mi avete fatto niente”, presentando al pubblico il suo ultimo album “Tribù urbana”, senza risparmiarsi, scendendo spesso dal palco per avvicinare i suoi fans, costretti dalle norme anti-covid a rimanere a distanza.
Ani fa aveva cantato a Tirana in Piazza Scanderberg davanti a 50 mila persone. Tra un brano e l’altro ha commosso tutti con parole ricche di speranza e umanità: “Trent’anni fa abbiamo conquistato la cosa più bella, la nostra libertà. Ora dobbiamo andare avanti, superare i momenti difficili, sapendo che i nostri pensieri si trasformano nelle nostre azioni. Il futuro arriva comunque, allora è meglio viverlo con passione, con il cuore aperto e la voglia di essere felici. Nessuna montagna è abbastanza alta per non essere scalata”, ha detto tra gli applausi. Ermal ha intonato un’unica canzone in albanese che ha commosso tutto lo stadio: è “Jon”, mare Jonio in albanese, una sorta di inno, molto popolare negli anni ’90, che ricorda chi lasciò l’Albania per prendere una barca qualsiasi, pur di arrivare in Italia in cerca di fortuna, rischiando anche la vita.
Angela Tangorra
Immagini dal profilo di Instagram di Ermal Meta