
I parenti di Piffari, tarantino d’origine: era molto altruista e non si tirava mai indietro
Il Consiglio dei ministri ha istituito il lutto nazionale nel giorno dei funerali dei tre carabinieri morti martedì nell’esplosione del casolare nel Veronese.
Tra le vittime anche Marco Piffari, 56 anni, luogotenente e comandante della Sos del 4° Battaglione Veneto. Era originario di Taranto, ma viveva al nord sin da bambino. “Marco è stato molto altruista, perché lui era sempre per gli altri, non si è mai tirato indietro davanti a niente e per l’Arma dei carabinieri ha dato tutto. Come si vede, perché purtroppo è deceduto”, sono le parole commosse del fratello Andrea Piffari.
“Eri il mio pilastro, ti porterò sempre nei miei ricordi” ha detto la cugina Roberta. “Indossava la divisa con onore, tutto quello che faceva lo faceva per gli altri” ha aggiunto la donna, che poi ha ricordato che Piffari, a breve, sarebbe dovuto partire per una missione a Beirut.
Le vittime stavano intervenendo per sgomberare l’edificio e allontanare i tre fratelli che vivevano all’interno, da tempo alle prese con problemi finanziari e giudiziari. La Procura indaga per omicidio premeditato, in casa trovate bombole e molotov.
Una ventina i feriti, tra cui il vicebrigadiere Giuseppe Benso, 45 anni, di Bisceglie, nella Bat. Ha riportato ustioni a viso e mani, ma non è in pericolo di vita. I suoi genitori lo stanno raggiungendo in Veneto dov’è ricoverato e dove vive da tanti anni.
Gianvito Magistà