Slitta al 19 gennaio lo sciopero con manifestazione a Roma dei lavoratori dell’ ex Ilva di Taranto fissato inizialmente per l’11 gennaio. Lo hanno annunciato Fiom, Uilm, Usb. L’11 gennaio, conferma Francesco Brigati, segretario provinciale Taranto Fiom-Cgil, “ci sarà una conferenza stampa a Roma in cui sarà presente il consiglio di fabbrica con le Rsu
di Fiom, Uil e Usb ed in quella circostanza noi lanceremo un messaggio al governo: istituzioni, territorio insieme alle
organizzazioni sindacali rivendicano un intervento pubblico per avviare seriamente una transizione ecologica e sociale per Taranto e per l’Ex Ilva”. Proprio il 19 gennaio il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato che il Mimit ha convocato il Tavolo ex Ilva con la partecipazione delle forze sociali, sindacati e associazione produttive, rappresentanti degli Enti locali, azionisti pubblici e privati in cui l’azienda illustrerà i piani di sviluppo e gli impegni industriali e occupazionali”.
In occasione dello sciopero i lavoratori terranno anche un presidio dinanzi alla sede del Ministero dello Sviluppo economico.La mobilitazione è slittata dopo la convocazione dell’incontro previsto al Mise per il 19 gennaio (con inizio alle 23 del giorno prima). In quella occasione i lavoratori terranno un presidio dinanzi al Ministero perché, spiega Brigati, “riteniamo che anche in fase di conversione del dl si possa modificare l’intervento e non attendere il 2023 ed il 2024, ma farlo al piu’ presto possibile”. “Riteniamo che quei fondi pubblici – sottolinea Brigati – non possono essere sostanzialmente dati ad una multinazionale senza una chiara prospettiva, e quindi una mission di quello che
potrebbe essere il futuro di quella fabbrica”.
Intanto in questi giorni, durante le assemblee le organizzazioni sindacali stanno sottoponendo ad i lavoratori un quesito referendario chiedendo loro se siano favorevoli, alla luce dell’ultimo decreto, “ad un intervento diretto dello Stato attraverso una ricapitalizzazione immediata nell’attuale gestione di Acciaierie d’Italia, affinche’ i soldi pubblici siano utilizzati per un chiaro ed inequivocabile processo di transizione ecologica e sociale”. Gli esiti di questo referendum interno saranno consegnati a rappresentanti del Governo l’11 gennaio, quando a Roma le segreterie territoriali e nazionali, con le istituzioni locali, terranno un confronto e successivamente una conferenza stampa sul futuro dell’ Ex Ilva. I lavoratori potranno votare il referendum oltre che durante le assemblee anche nei banchetti che saranno allestiti alle portinerie dello stabilimento il 9 ed il 10 gennaio.
Stefania Losito