Prossimo incontro con i sindacati giovedì 18 gennaio
Il governo lavora a un ‘divorzio consensuale’ da ArcelorMittal per provare a dare un futuro all’ ex Ilva. L’ipotesi è emersa ieri sera nel corso del vertice a Palazzo Chigi tra l’esecutivo e le parti sociali. In particolare in queste ore sarebbero al lavoro i legali dei due soci, con l’obiettivo di arrivare a un accordo entro mercoledì. “Inaccettabile” per il governo la discesa in minoranza di Mittal senza, però, la disponibilità a investire in proporzione alla propria quota, scaricando l’intero onere finanziario sullo Stato e reclamando al contempo “il privilegio” – aveva spiegato in mattinata Urso – di condividere in ogni caso la governance, così da condizionare ogni ulteriore decisione.
Le priorità che Fim, Fiom e Uilm portano sul tavolo dell’esecutivo sono la salvaguardia dei livelli occupazionali, la continuità dell’attività lavorativa e degli impianti.
E anche la delegazione di Palazzo Chigi ha riferito che si sta lavorando in modo serrato per definire il confronto con ArcelorMittal e procedere alacremente “per individuare il percorso sul futuro dello stabilimento all’interno di un quadro chiaro e definito che ha come primo obiettivo la continuità produttiva dell’azienda”.
Il governo ha, inoltre, sottolineato che il metodo che si vuole continuare a portare avanti è quello di un ascolto reale e che saranno ricevute tutte le parti sociali e produttive. È stata infine data massima disponibilità, una volta chiuso il confronto con ArcelorMittal, a far partire presso il ministero del Lavoro un tavolo per approfondire tutti gli aspetti legati all’occupazione e alla sicurezza sul lavoro. I sindacati sono stati nuovamente convocati giovedì prossimo 18 gennaio per illustrare l’esito delle trattative di queste ore.
Michela Lopez