E’ polemica per la festa per Natale organizzata dall’Ordine degli avvocati di Roma con una raccolta fondi per beneficenza . Sui social sono diventate virali le immagini della serata con la protesta del procuratore legale Ivano Cimatti. “Sul palco c’erano delle cubiste, è inopportuno soprattutto in questo momento”, scrive un associato all’Ordine degli avvocati. Il presidente dell’Ordine smentisce: “Cubiste alla riunione di fine anno? Ma scherziamo? C’era un’orchestra e con i musicisti c’erano tre ballerine che accompagnavano l’orchestra – spiega Paolo Nesta – è stata una serata per una raccolta di beneficenza che aiuta colleghi in difficoltà e che non ha destato nessuno scalpore tra i presenti”. Nessuna lamentela, sottolinea dunque Nesta, neanche “dalla presidente del comitato Pari opportunità ma anche padri e madri di famiglia che erano presenti all’evento”. “Abbiamo mangiato, c’era musica e centinaia di persone, ma niente di disdicevole”, aggiunge Nesta.
Eppure il procuratore legale non condivide: “Ho trovato sbagliato o quantomeno inopportuno in questo momento storico caratterizzato dall’esplodere di fenomeni che possiamo definire di patriarcato o maschilismo, quindi mi sono sentito di scriverlo alla Fondazione”. Cimatti ribadisce quella festa con ragazze che ballano sul palco “non in mio nome”.
Nella querelle entra anche la politica, con il commento di Devis Dori, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Giustizia della Camera: “Apprendiamo che ieri si è svolta una festa natalizia con l’impiego di ragazze cubiste organizzata dalla Fondazione Ordine degli Avvocati di Roma – ha detto Dori – l’episodio sta creando comprensibile imbarazzo e indignazione nell’ambito del mondo forense della capitale e non solo: noi siamo impegnati in Parlamento sul fronte del contrasto alla cultura sessista, all’uso della donna-oggetto, che genera comportamenti
discriminatori e spesso, purtroppo, brutale violenza contro le donne”. “Chiediamo pertanto che il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma prenda espressamente e risolutamente le distanze da questo episodio – prosegue il capogruppo – considerato l’alto valore sociale dell’avvocatura, impegnata nella lotta ad ogni forma di discriminazione. Gli ordini professionali, in primis l’avvocatura, hanno il dovere di astenersi da qualsiasi iniziativa che possa alimentare una cultura maschilista”.
Stefania Losito