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Francia a ferro e fuoco per la riforma delle pensioni: oltre 170 fermi, 11 poliziotti feriti. Ma il governo Macron è salvo

Sono stati 171 i fermi nella notte di rabbia e fuochi a Parigi, dove la situazione si è infiammata in diversi quartieri dopo che le mozioni di sfiducia non sono riuscite a provocare la caduta del governo (per soli nove voti) e del progetto di riforma delle pensioni.
Mentre nella zona dell’Assemblée Nationale la manifestazione pacifica si stava sciogliendo, i primi gruppi di dimostranti si sono diretti verso il quartiere dell’Opéra. Tutta l’avenue de l’Opéra, che conduce dal Palais Garnier al Louvre, è stata devastata con cassonetti bruciati, danni alle vetrine, panchine distrutte, biciclette e motorini dati alle fiamme. I manifestanti delle operazioni definite “selvagge”, perché non autorizzate, hanno cominciato a spostarsi di quartiere in quartiere arrivando fulminei in gruppi di 200-300 persone, precedendo e prendendo di sorpresa la polizia. Poco dopo mezzanotte, le autorità hanno fatto sapere che 400 uomini erano stati schierati per l’emergenza e che già 142 persone erano state fermate. Si segnalano 11 fra poliziotti e gendarmi feriti.
Il leader della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon ha protestato per “arresti violenti” compiuti dalla polizia e ha
chiesto l’immediata cessazione della repressione.
Intanto un migliaio di persone si sono riunite a Strasburgo, nell’est del paese, danneggiando vetrine di banche e
dando fuoco a cassonetti e insegne pubblicitarie. Scontri a Lille, sulla place de la République, a Lione, dove alcune
centinaia di giovani hanno lanciato oggetti contro la polizia che ha risposto con cariche. Bottiglie incendiarie, gas
lacrimogeni, cariche, anche a Nantes, mentre a Rennes, in Bretagna, centinaia di persone hanno eretto barricate con
materiale di cantiere e le hanno successivamente incendiate.

Il governo francese si è però salvato: la mozione di sfiducia si è fermata a 278 voti a favore, nove in meno di quanti ne servissero per l’invalidità della riforma delle pensioni e la caduta dell’esecutivo.

COSA PREVEDE LA RIFORMA – Si andrà in pensione a 64 anni e non più a 62 dal 2030, fra 7 anni. Nel frattempo l’età salirà gradualmente di 3 mesi ogni anno. Macron aveva blindato la riforma, diventata legge.

Stefania Losito

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