A Orsara di Puglia, da 30 anni, c’è la “signora delle zucche”. Nel comune foggiano di 2.400 abitanti, ogni primo novembre, si festeggiano i ‘Fucacoste e cocce priatorje’ (cioè i falò e le teste del purgatorio), con cui si ricordano le anime dei defunti. Qui, Antonella Buonassisi, 57 anni, ha da sempre avuto la passione per l’intaglio delle zucche, insieme a suo marito e al figlio 26enne. “Sono trent’anni circa che le lavoro – racconta – e questa tradizione mi ha incantato fin da bambina, tanto che la prima volta che ne ho disegnata una avevo pochi anni. Con il tempo la passione mi ha coinvolta ulteriormente ed ogni anno ne realizzo una in più”.
Antonella utilizza semplicemente un coltello e un cucchiaio. “Prendo la zucca, mi piacciono soprattutto quelle lunghe affilate, la guardo, la studio e solo in quel momento immagino il disegno da realizzare – dice – per lo più disegni semplici ma particolari. Poi inserisco un lumino e le posiziono attorno a casa mia”. Nella cittadina, nella notte dedicata ai morti, ogni casa viene addobbata con zucche.
“Arrivo a realizzarne anche una decina, una quindicina, anche più. Dipende chiaramente dall’annata. Poi la zucca regina la realizzo dedicandola a un avvenimento. Lo scorso anno l’ho dedicata ai quattro giovani tifosi del Foggia Calcio deceduti nell’incidente a Potenza. Quest’anno sto maturando l’idea di dedicarla ai tanti, troppi bambini vittime delle guerre”.
“Sono felice – commenta Antonella – che migliaia di visitatori si fermino davanti casa a guardare queste zucche e ad ascoltare la nostra tradizione. Sono felice. Mi riempie di gioia perché per me sono gioielli. Vorrei tanto che questa tradizione fosse sempre più conosciuta, tramandata, perché trasmette serenità – conclude la signora delle zucche – noi la viviamo intensamente”.
Stefania Losito
