Il primo giorno del vertice mondiale a Roma si chiude con risultati in chiaroscuro
Dopo anni di trattative, i leader del G20, riuniti a Roma, hanno ratificato il sostegno unanime all’imposizione di una tassa minima globale del 15% sugli utili delle multinazionali. Lo riferisce una nota della Casa Bianca. “Tutti i leader hanno appoggiato una tassa minima globale e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha sottolineato l’importanza di questo accordo storico nel suo intervento”, aggiunge la nota. Un passo storico”. Così il segretario al Tesoro Usa, Yanet Yellen, ha definito l’accordo sulla minimum tax raggiunto oggi al vertice del G20. Un accordo, ha aggiunto, “che farà diventare l’economia globale un posto più redditizio per i lavoratori e le aziende americane”.
Tutti concordi anche sul fronte della lotta al covid e in particolare sulla necessità di raggiungere gli obiettivi indicati dall’Oms per ridurre il divario di copertura vaccinale tra i Paesi che prevede di vaccinare almeno il 40% della popolazione globale entro il 2021 e almeno il 70% della popolazione globale entro il 2022. Un obiettivo annunciato dal presidente Draghi per superare “disparita’ sconvolgenti e moralmente inaccettabili” nella distribuzione globale. Da segnalare che, dopo la foto ufficiale, i leader hanno posano per una foto ufficiale con medici e infermieri.
Solo accordi generici invece sul clima. Il G20 confermerà l’impegno a ridurre il riscaldamento terrestre a 1,5 gradi centigradi, come stabilito al vertice sul clima di Parigi, ma eviterà di indicare impegno stringenti ai Paesi membri. È quanto si legge su una bozza del comunicato finale del summit in corso a Roma, pubblicata da Reuters e confermata da fonti europee. Nessun riferimento infatti alla necessità di “azioni immediate” per ridurre il riscaldamento terrestre, né all’obiettivo di raggiungere emissioni zero entro il 2050, fortemente osteggiato da Cina e India.
Mauro Denigris