Migliaia di palestinesi sono confluiti nel sud della striscia di Gaza, nelle città di Rafah e di Khan Yunes, nel tentativo di passare in Egitto per allontanarsi dalle zone colpite dai bombardamenti israeliani. Lo riferiscono fonti locali secondo cui il valico di transito di Rafah resta per ora chiuso e non è noto quando sarà riaperto. Nell’attesa gli sfollati hanno cercato ospitalità nelle abitazioni di congiunti.
L’esercito israeliano, poche ore fa, aveva avvisato i palestinesi di lasciare Gaza per l’Egitto. “Il valico di Rafah
è ancora aperto”, aveva detto il portavoce militare aggiungendo che “ognuno può uscire. Consiglierei loro di uscire”.
Israele sta piantando mine a ridosso delle parti in cui la barriera attorno a Gaza è stata abbattuta durante il violento attacco di Hamas, per bloccare il passaggio verso Israele. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari che assicura di aver preso il pieno controllo sul confine della Striscia. “Nell’ultimo giorno – ha aggiunto – non un singolo terrorista è entrato passando dalla barriera difensiva”. L’esercito – ha poi spiegato – stima che un piccolo numero di miliziani di Hamas si nasconda ancora in territorio israeliano.
Nella notte scorsa sono stati circa 200 gli obiettivi colpiti dall’aviazione israeliana nella Striscia. Soprattutto – ha spiegato il portavoce militare – a Rimal e Khan Yunis. L’esercito israeliano considera i due luoghi “come centri terroristici” privilegiati di Hamas da dove sono diretti “un gran numero di attacchi terroristici contro Israele”. Tra gli obiettivi molte “residenze operative ” di miliziani di Hamas e Jihad islamica.
Stefania Losito