Continua l’intensa attività delle forze armate israeliane vicino a tre ospedali di Gaza, dove reparti dell’esercito estendono le ispezioni all’interno e sotto le strutture. In particolare nell’area dell’ospedale Shifa, nell’ospedale al-Ahli (Ma’amadani) e un’area vicina all’ospedale ‘Indonesiano’, nel nord della Striscia. Bombardamenti pesanti si sono verificati nelle ultime ore, secondo le fonti, nel nord della Striscia (a Beit Hanun e Jabalya) e a Nusseirat, nella zona centrale. In questa localita’ si e’ avuta notizia di decine di vittime.
Ventisei morti, tra cui molti bambini, e 23 feriti gravi è intanto il bilancio di un raid aereo israeliano sferrato nella notte su tre edifici civili a Khan Yunis, nel centro della striscia di Gaza, dove avanza l’offensiva anti Hamas.
L’esercito israeliano, al contrario di quanto trapelato prima,”non ha ordinato in nessun momento l’evacuazione dei pazienti o dei medici” dall’ospedale Shifa. Lo ha detto il portavoce militare spiegando che l’esercito ha invece “un richiesta del direttore dello Shifa per consentire ad altri abitanti di Gaza che erano in ospedale e che vorrebbero evacuare, di farlo attraverso un percorso sicuro”. “Il personale medico rimarrà in ospedale – ha aggiunto – per assistere i pazienti che non possono evacuare”. Il portavoce ha sottolineato anzi di “aver proposto che qualsiasi richiesta di evacuazione medica sarà facilitata dall’esercito”. Poi ha aggiunto che “durante la notte scorsa ha fornito all’ospedale altro cibo, acqua e assistenza umanitaria”.
Le sirene di allarme per l’arrivo di razzi stanno risuonando nel nord di Israele, in particolare nel kibbutz Sasa al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere l’esercito. In seguito ad una serie di attacchi verso la Alta Galilea sferrati stamane dagli Hezbollah, la artiglieria israeliana ha colpito obiettivi situati nel Libano meridionale. Lo aggiorna il portavoce militare.
In precedenza sirene di allarme erano risuonate in diverse località israeliane di confine, fra cui Sasa e Shtulà. In tutto
sono state registrate 25 esplosioni, che non hanno provocato vittime. Gli attacchi lanciati ieri dagli Hezbollah nella stessa zona hanno provocato il ferimento di quattro persone, una delle quali versa in condizioni gravi.
Cinque palestinesi sono stati uccisi, e altri 7 feriti, in un’operazione dell’esercito israeliano nel campo profughi di Balata, vicino Nablus, in Cisgiordania. Il numero dei morti è stato dato dall’agenzia Wafa secondo cui “un drone israeliano ha preso di mira con un missile il quartier generale di Fatah” nel campo. Secondo l’esercito è stato colpito “un nascondiglio usato dai terroristi coinvolti nella preparazione di un imminente attacco terroristico a civili e soldati israeliani”. Secondo la stessa fonte, tra gli uccisi ” c’è Muhammad Zahed, un prominente terrorista di Nablus”. Zahed – ha aggiunto l’esercito che ha condotto l’operazione insieme con le forze di sicurezza interne – “era coinvolto in sparatorie nell’area di Nables e progettava ulteriori attacchi”. Zahed – ha aggiunto – “aveva fondato una cellula terroristica composta da giovani del campo che ha armato con esplosivi e armi”. Durante l’operazione – ha “smantellato un impianto di produzione di esplosivi nell’area con numerosi ordigni pronti all’uso”. Trovati – ha concluso – anche “esplosivi nascosti sotto e ai lati delle strade con l’obiettivo di danneggiare le forze” israeliane.
La presidente dell’Ue Ursula von der Leyen è intanto arrivata in Egitto dove oggi incontrerà il presidente al-Sisi e visiterà i valichi con la Striscia di Gaza. Proseguono le trattative per lo scambio tra ostaggi e prigionieri Si pensa a un primo rilascio di donne e bambini. l’Unrwa denuncia: “A Gaza missione impossibile”. Polemiche a Rafah: secondo testimoni sul posto il carburante e altri aiuti escono dall’Egitto ma non arrivano a Gaza.
Stefania Losito