Sono indagati per presunta bancarotta fraudolenta della Edisud spa, all’epoca dei fatti società editrice de La Gazzetta del Mezzogiorno (ora edicola con un nuovo editore), l’editore catanese Mario Ciancio Sanfilippo, di 90 anni, suo figlio Domenico, di 48, e Franco Capparelli, di 79, a cui la Procura di Bari ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari. I Sanfilippo sono stati presidenti del Cda della Edisud, Capparelli direttore
generale. Edisud e’ stata dichiarata fallita dal Tribunale di Bari il 15 giugno 2020 assieme alla Mediterranea spa, società concessionaria della pubblicità, proprietaria dell’immobile ex sede della Gazzetta e della stessa testata.
I tre indagati sono accusati di aver compiuto atti di dissipazione e/o depauperamento del patrimonio della Edisud
consistiti in rimborsi spese e in spese di rappresentanza privi di giustificazione negli anni 2016-2018 per 192.482,36 euro. Con una serie di condotte ritenute dolose, avrebbero inoltre provocato il fallimento di Edisud attraverso la dissipazione dei valori attivi della società, tra cui la partecipazione in Mediterranea spa; avrebbero aggravato il dissesto di bilancio per almeno 11,5 mln proseguendo l’attività aziendale nonostante la presenza di perdite di bilancio che dal 2012 al 2019 avrebbero registrato – è scritto negli atti – una “cronica incapacità dei ricavi di coprire i costi di struttura aziendali, tanto da determinare un deficit monetario pari a 15,8 mln”; avrebbero inoltre non adempiuto agli obblighi fiscali per 6,4 mln e non avrebbero versato all’Inps 8,4 milioni di euro.
Tra i valori ritenuti dissipati, quello della testata La Gazzetta del Mezzogiorno, valutato in 25 mln circa; aggravato il dissesto di bilancio della società per almeno 5,6 mln con la prosecuzione dell’attività aziendale pur in presenza
di continue perdite di bilancio, “tanto da determinare un deficit di 3,5 mln”; di aver costituito ipoteca da 12 mln
sull’immobile che storicamente ospitava la Gazzetta del Mezzogiorno, in viale Scipione l’Africano, a garanzia di due
mutui bancari.
L’editore Mario Ciancio Sanfilippo, però, replica alla Procura: “Parole ingiuste. Per il mantenimento dei valori attivi, tangibili e intangibili, nonché per la salvaguardia della forza lavoro impiegata nella conduzione dello storico quotidiano, sono intervenuto con il mio patrimonio personale versando, dal 1996 ad oggi, più di 30 milioni di euro”.
“Quando nel 2020 mi sono reso conto che la crisi del settore era diventata per me insostenibile – aggiunge Ciancio Sanfilippo – le mie partecipazioni in Edisud e Mediterranea sono state messe gratuitamente e ufficialmente a disposizione di chiunque volesse rilevarle, purché con intenti e impegni seri che rispettassero la testata ed i suoi lavoratori. Sono felice che un nuovo editore stia consentendo al giornale che si identifica nella Puglia e nella Basilicata di proseguire una storia straordinaria iniziata nel 1887. E dimostrerò che ho sempre sostenuto la Gazzetta del Mezzogiorno con convinzione, garantendo autonomia e indipendenza a tutti i giornalisti che vi hanno lavorato, mai facendo mancare – chiosa Sanfilippo – ogni concreto sostegno, almeno fino a quando le mie finanze lo hanno consentito, per far sì che potessero esprimersi in piena libertà”.
Stefania Losito