Preoccupati da guerra e clima, uno su due si sente escluso
Gli italiani sono poco ottimisti sulle prospettive del Paese nel 2024. Due su tre (il 67%) non si aspettano un miglioramento della situazione complessiva dell’Italia, in parallelo con le aspettative di segno negativo sull’evoluzione dello scenario internazionale, con una forte preoccupazione per i conflitti in corso (85%), i rapporti tra Occidente e Russia (83%), i cambiamenti climatici (81%) e il terrorismo (80%).
Va un po’ meglio per la situazione familiare, che per l’anno da poco iniziato 4 su 10 prevedono “altalenante”, ma con aspettative di segno positivo per l’andamento delle relazioni familiari (81%), l’amore, gli affetti e le relazioni con gli amici (77%), la salute (71%), il lavoro (61%). Il dato emerge dal report FragilItalia “Uno sguardo al futuro”,
elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos.
Tre intervistati che lavorano su 4 ritengono poco o per niente probabile la perdita del proprio posto di lavoro o che l’azienda per cui lavorano possa chiudere. Ma uno su due si sente escluso dalla società con una netta divisione tra chi si sente incluso e chi no. A sentirsi parte integrante è il 48% (con un picco del 69% nel ceto medio), in calo di 8 punti percentuali rispetto alla rilevazione di due anni fa; a reputarsi escluso è invece il 46% (con un picco del 72% nel ceto popolare), in crescita di 5 punti.
Angela Tangorra