E’ pesantissimo il bilancio degli scontri fra palestinesi e israeliani dopo l’attacco di Hamas e la dura risposta che ha di fatto riaperto una vera e propria guerra. Secondo fonti locali sarebbero oltre 100 gli israeliani uccisi e 900 i feriti dopo il lancio di centinaia di missili e le incursioni via terra. Sarebbero invece 50 gli israeliani tenuti in ostaggio dai miliziani. In corso trattative per lo scambio di prigionieri. Combattimenti tra miliziani armati di Hamas ed esercito israeliano sono in corso nei kibbutz di Beeri e Reim, a ridosso della Striscia. A Reim un veicolo della polizia è stato colpito da un anti tank e ci sarebbero vittime. La risposta di Israele si è concretizzata con attacchi lanciati con decine di aerei su Gaza che hanno “colpito 17 compound militari e 4 centri di comando operativi appartenenti all’organizzazione terroristica Hamas” nella Striscia. Almeno 198 persone sono state uccise a Gaza: lo ha dichiarato il ministero della Sanità dell’enclave palestinese. “Siamo sull’orlo di una grande vittoria e di una chiara conquista sul fronte di Gaza”, ha detto il capo di Hamas, Ismail Haniyeh in un discorso trasmesso dalla televisione locale.
Il presidente Usa Joe Biden ha telefonato al premier israeliano Benyamin Netanyahu per assicurare che gli Stati Uniti sono al fianco di Israele e sostengono il suo diritto alla difesa. Lo si legge in una nota dell’ufficio del premier israeliano. Netanyahu, la nota, ha ringraziato Biden e ha previsto che, dopo una campagna militare potente e prolungata, Israele avrà il sopravvento.
A confermare la delicatezza della situazione le Nazioni Unite hanno convocato per domani pomeriggio un Consiglio di sicurezza sul Medio Oriente. La riunione comincerà alle 15, le 21 in Italia.
Mauro Denigris