Il prete di Bucha a Papa Francesco: “Venga a vedere con i suoi occhi cosa è successo”
È il sessantesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina. L’offensiva russa non si ferma nemmeno durante la Pasqua ortodossa, nonostante l’appello di Kiev a Mosca per una “vera tregua pasquale”. Si registra infatti l’ennesimo fallimento dei corridoi umanitari che le autorità ucraine cercavano di organizzare da Mariupol. Lo ha riferito la vicepremier Iryna Vereschuk, spiegando che un nuovo tentativo verrà effettuato lunedì. Al momento, i piani di evacuazione non comprendono i civili bloccati all’interno dell’acciaieria Azvostal.
Un appello per fermare i combattimenti è arrivato anche da Papa Francesco che al Regina Caeli ha affermato: “È triste che in questi giorni che sono i più santi e solenni per tutti i cristiani si senta più il fragore mortale delle armi anzichè il suono delle campane che annunciano la Resurrezione. Si arresti l’attacco per venire incontro alle sofferenze della popolazione stremata”. Il prete di Bucha, Andrei Golovin, invita il Papa ad andare di persona in città: “Diamo il benvenuto a qualsiasi tentativo di trovare la pace. E se l’arrivo di papa Francesco potrà contribuire a questo, noi lo aspettiamo. È anche importante che venga a vedere con i suoi occhi cosa è successo qui”.
Intanto nei bombardamenti su Odessa sono rimaste vittime almeno 8 persone. Altri due bambini sono stati uccisi a Donetsk. L’esercito russo bombarda i territori occupati nella regione di Kherson con carri armati che battono bandiera ucraina. Lo afferma il comando operativo Sud dell’Ucraina, sottolineando che si tratta di “provocazioni”. “Le truppe russe – aggiunge il comando – continuano a esercitare pressioni psicologiche e di fuoco sui civili, svolgono attività di propaganda per aizzare la popolazione contro il governo ucraino ai fini di creare pseudo-repubbliche e screditare le forze armate ucraine con falsi attacchi e bombardamenti”.
Il capo dell’ufficio del presidente ucraino Zelensky, Andriy Yermak, in un’intervista chiede all’Europa più interventi: “Il fatto che la guerra in Ucraina sia in corso, che la nostra gente, i nostri bambini vengano uccisi, chiarisce che l’attuale politica delle sanzioni è insufficiente. Nuove sanzioni devono essere imposte costantemente”. E ha proseguito: “Il sostegno dell’Ue all’imposizione di un embargo completo su energia, gas e petrolio russi, nonché sanzioni contro tutte le banche russe è molto importante per l’Ucraina”.
Sono quasi 5,2 milioni gli ucraini che hanno lasciato il Paese dal 24 febbraio, data dell’invasione russa. Lo rende noto l’Unhcr, precisando che il numero esatto è di 5.186.744. Di essi 1.151.000 sono fuggiti dall’Ucraina in aprile contro i 3,4 milioni del mese di marzo. All’interno dell’Ucraina gli sfollati sono oltre 7,7 milioni.
Michela Lopez