Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, in un’intervista ripresa dalla Tass, ha chiarito che la risposta di Mosca agli attacchi di Kiev alla Crimea o a qualsiasi altra regione russa “profonda” sara’ dura e convincente: “Secondo la nostra dottrina nucleare, la Russia puo’ usare armi nucleari se armi nucleari o di altro tipo di distruzione di massa vengono usate contro la Russia o i suoi alleati, se riceve informazioni verificate sull’avvio di missili balistici per attaccare la Russia o i suoi alleati, in caso di aggressione convenzionale se l’esistenza dello Stato è in pericolo”.
Medvedev ha spiegato che la Russia non si pone restrizioni e, a seconda della natura delle minacce, puo’ usare tutti i tipi di armi, “in conformita’ con i nostri documenti dottrinali, compresi i Principi fondamentali della deterrenza nucleare”. “Posso assicurarvi che la risposta sara’ rapida, dura e convincente”, ha aggiunto.
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ha poi definito errata l’opinione dei politici occidentali, che
ritengono che il trasferimento di armi in Ucraina per attacchi sul territorio russo contribuira’ a una soluzione diplomatica della situazione: “Il risultato sara’ esattamente l’opposto. In questo caso, non ci saranno negoziati, ci saranno solo attacchi di rappresaglia. Tutta l’Ucraina rimasta sotto il dominio di Kiev brucerà”, ha detto.
Dal canto suo, la Germania ha raccolto prove “a tre cifre” di crimini di guerra in Ucraina: lo ha detto il procuratore generale Peter Frank al quotidiano Welt am Sonntag, aggiungendo che si rende necessario un processo internazionale. “Attualmente, ci stiamo concentrando sulle uccisioni di massa a Bucha o sugli attacchi contro le infrastrutture civili ucraine”, ha dichiarato Frank, aggiungendo che finora i procuratori dispongono di prove “a tre cifre”. Alla domanda su chi dovrebbe essere processato, Frank ha risposto: i leader della Russia e coloro che attuano le decisioni al piu’ alto livello militare dovrebbero essere chiamati a rispondere.
Intanto l’esercito russo sta attaccando in quattro direzioni in Donbass, le forze di difesa ucraine hanno respinto gli assalti dei nemici nelle aree di 9 insediamenti. Lo scrive lo Stato maggiore dell’esercito ucraino nel suo report del mattino, citato dai media ucraini. “Il nemico lancia operazioni offensive nelle direzioni Lyman, Bakhmut, Avdiiv e Novopavliv, ma subisce pesanti perdite”, afferma lo Stato maggiore.
Stefania Losito