I BOMBARDAMENTI – Cinquantatré civili sono stati uccisi nelle ultime 24 ore nei bombardamenti russi a Chernihiv, nel nord dell’Ucraina, vicino al confine bielorusso. Lo ha riferito Viacheslav Chaus, capo dell’amministrazione regionale.
Intanto i resti di un missile da crociera abbattuto dalla contraerea hanno colpito all’alba un edificio residenziale a Kiev, nel distretto di Darnytskyi. Il bilancio è di un morto e tre feriti, mentre 30 persone sono state evacuate, secondo quanto riferito dal Servizio di emergenza statale ucraino.
Il deputato ucraino Serhiy Taruta fa sapere che il rifugio antiaereo del teatro drammatico di Mariupol ha resistito all’attacco aereo, le persone sono sopravvissute. Lo dice in un post sulla sua pagina Facebook citato da Unian .
“Dopo una terribile notte di incertezza la mattina del ventiduesimo giorno di guerra, finalmente buone notizie da
Mariupol. Il rifugio antiaereo ha resistito. La gente sta uscendo viva dalle macerie!”. Sono 130 le persone finora uscite vive dal teatro di Mariupol, bombardato dai russi. Lo afferma l’agenzia Ukrinform citando la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna. Il riferimento è al teatro della città diventato rifugio per la popolazione. In alcune fotografie scattate la mattina del 15 marzo da una dottoressa che stava lasciando la città si vedono “gruppi di persone in abiti civili che cucinano cibo su un fuoco aperto e trasportano secchi di acqua appena fuori dal teatro”. Nelle fotografie non sono visibili veicoli o personale militare e si leggono cartelli in inglese e in cirillico con la scritta “bambini”.
Nella notte attaccata anche la città di Merefa nell’oblast di Kharkiv. Gli amministratori locali hanno riferito che ci sono vittime tra i militari ucraini. L’esercito di Kiev fa sapere he in 24 ore sono stati distrutti 10 bersagli aerei russi.
Inoltre dalle testimonianze di alcuni civili fuggiti a Zaporizhzhia emerge che nel teatro si erano rifugiate molte persone: secondo un medico “vi risiedevano tra i 500 e gli 800 civili” mentre un volontario impegnato a rifornire i rifugi ha riferito che “la struttura ospitava tra i 500 e i 700 civili”. Sotto le bombe russe anche le torri radio delle telecomunicazioni di Mariupol e alcuni edifici residenziali a Kiev e Kharkiv.
E della città più assediata parla il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo. “Mariupol prima era una città di 400.000 mila persone, da tre settimane è in condizioni di sopravvivenza senza acqua, corrente elettrica. Viene colpita da missili in continuazione, anche i convogli umanitari vengono bombardati. Si stima che le perdite civili siano 20mila. Ieri è stato bombardato il teatro della città dove si rifugiavano 1200 donne e bambini. C’erano segnali che all’interno c’erano i bambini, ma il mostro ha colpito lo stesso”. La città di “Volnovakha esiste ormai solo sulla cartina, perché in realtà non esiste più, non è rimasto più nemmeno un edificio”.
Il ministro ha poi fatto un tragico bilancio complessivo: “In tre settimane sono state distrutte 400 scuole, 110 ospedali e piu’ di 1000 edifici residenziali. Anche le operazioni di soccorso vengono impedite, intere famiglie vengono rapite e uccise, uccidono i preti e i sindaci che non collaborano gli occupanti russi”, racconta Reznikov alle commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo. “Oggi la Russia ha l’unico scopo di distruggere l’Ucraina”, spiega.
Ancora su Mariupol, il vicesindaco lancia l’allarme: “I russi non consentono alla gente del posto di entrare nei cimiteri e le persone devono essere seppellite in un parco nel centro della città”. Sergei Orlov, in un’intervista a Forbes Ucraina, riportata dall’agenzia ucraina Unian, racconta: “Li seppelliamo per lo più in fosse comuni. Li seppelliamo nel City Garden (Children’s Central Park of Culture and Recreation), in centro. Alcuni sono sepolti nei loro cortili”, ha detto
Orlov. Secondo lui, al 13 marzo c’erano 2.358 morti in città. Tuttavia, questi sono solo quelli che sono identificati.
Intanto l’Ucraina spera di aprire nuovi corridoi umanitari, almeno nove, nella giornata di oggi.
IL REPORT DEGLI 007 BRITANNICI – Almeno settemila i soldati russi morti in 21 giorni di guerra in Ucraina. La stima – riportata dal New York Times – è stata elaborata da fonti Usa. I russi rimasti feriti nei combattimenti sono invece oltre 14mila, molti dei quali rimpatriati passando dalle basi in Bielorussia. Secondo l’ultimo rapporto di intelligence della Difesa britannica l’invasione russa è “in gran parte in stallo su tutti i fronti”. “Le forze russe hanno fatto progressi minimi su terra, mare o aria negli ultimi giorni e continuano a subire pesanti perdite”.
MEDVEDEV SU TELEGRAM – “I piani dell’Occidente per riformare la Russia, renderla obbediente o farla a pezzi non possonoessere realizzati”, ha detto il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev nel suo primo post su Telegram, riportato dalla Tass. “Hanno un bisogno urgente di mettere all’angolo il nostro paese, metterlo in ginocchio e riformarlo sulla base dei progetti del mondo anglosassone, per renderlo debole e obbediente, o meglio ancora, per farlo a pezzi”, ha sottolineato Medvedev parlando delle intenzioni dell’Occidente. “Non funzionerà. La Russia e’ abbastanza forte da mettere tutti i suoi nemici al loro posto”, ha aggiunto. “Continueremo a lottare per un ordine mondiale che si adatti alla Russia e al nostro popolo, libero dai teppisti nazisti, dalle bugie storiche e dal genocidio. Proprio come prima, abbiamo la forza morale e la verita’ storica dalla nostra parte”, ha aggiunto.
ZELENSKY AL BUNDESTAG – Il Bundestag tedesco saluta con un’ovazione il presidente ucraino, comparso in video per il suo intervento. “Si alza un muro sempre più forte fra l’Ucraina e l’Europa”, ha detto Zelensky. “Questo muro è più forte, con ogni bomba che cade in Ucraina, con ogni decisione che non viene presa nonostante il fatto che voi potreste
aiutarci”. “E’difficile sopravvivere senza il sostegno del mondo, difficile senza il vostro aiuto difendere l’Ucraina e l’Europa. Senza che voi facciate quello che siete nella condizione di fare”, aggiunge Zelenksy nel suo durissimo discorso nel quale ha ricordato fra l’altro ai tedeschi “la distruzione delle città bombardate 80 anni fa e le tante persone sono state uccise e torturate”. Nel discorso durato 20 minuti, il presidente ucraino ha detto che i russi non fanno distinzioni fra militari e civili, e ha parlato di 108 bambini uccisi nella guerra di Putin. Il premier ucraino sollecita l’ingresso di
Kiev nell’Unione, spinge sulle sanzioni e sull’esclusione della Russia dal sistema di pagamenti Swift. Poi cita Reagan che
chiese a Gorbaciov di “tirare giù il muro” di Berlino, e chiede al cancelliere Scholz di “buttare giù questo muro”. La replica: “La Germania da il suo contributo e continuerà a farlo, ma la Nato non entrerà in questo conflitto”.
LE TRATTATIVE MOSCA-KIEV – I negoziati sono abbastanza difficili, commenta il presidente ucraino Zelensky, secondo cui le priorità sono: fine della guerra, garanzie di sicurezza, sovranita’, integrita’ territoriale, e protezione sono per Kiev le priorita’. Financial Times anticipa bozza del piano di pace, in 15 punti, che include la rinuncia dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi, in cambio di protezione da Usa, Gb e Turchia. Tuttavia le delegazioni sono ancora lontane da un accordo, precisa il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, anche se fattori come la resistenza sul campo e le sanzioni hanno fatto cambiare ‘leggermente’ posizione a russi.
Il portavoce del Cremino Peskov spiega che per i negoziati “ci si aspetta che si svolgano su vari binari”. E secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, il fatto stesso che i negoziati stiano continuando e’ “un segno di progresso”. Mosca intanto rigetta la richiesta della Corte internazionale di giustizia Onu dell’Aja di sospendere l’operazione militare in Ucraina. Intanto, per il presidente Russo Putin, “le sanzioni contro la Russia creano problemi ma aprono nuove opportunità”. “Le grandi aziende e le banche che prima temevano le sanzioni in Crimea, ora possono entrare tranquillamente nella penisola”, ha aggiunto citato dalla Tass.
L’ambasciatore cinese in Ucraina ha visto ieri il governatore della Regione di Leopoli, acui ha assicurato che Pechino “non attaccherà mai l’Ucraina”.
Anna Piscopo (aggiornamenti Stefania Losito)