Mosca fa tutto il possibile per evitare vittime civili, ma le forniture di armamento all’Ucraina da parte dell’Occidente causano “ulteriore spargimento di sangue”, sono “pericolose e provocatorie” e possono portare “gli Stati Uniti e la
Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto”. Lo ha detto l’ambasciatore russo negli Usa Antonov.
Secondo il diplomatico “l’operazione militare speciale” in corso in Ucraina si è resa necessaria a causa della “mancanza di volontà del regime di Kiev di fermare il genocidio dei russi” e attuare i suoi obblighi ai sensi dei trattati internazionali. Gli Usa continuano ad aumentare la pressione sulla Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina: Biden ha firmato la legge che vieta le importazioni di energia dalla Russia e quella che interrompe le normali relazioni commerciali con Mosca. L’Ue, invece, ferma le decisioni sull’embargo al petrolio russo.
Intanto il presidente ucraino Zelensky torna a parlare in un video. “Come il massacro di Bucha, come tanti altri crimini di guerra russi, l’attacco a Kramatorsk deve essere inserito tra le accuse che saranno portate in tribunale, cosa che dovrà accadere”, dice, riferendosi alla strage di civili avvenuta alla stazione di Kramatorsk, dove sono morti oltre 50
profughi. Oggi previsti 10 corridoi umanitari per evacuare civili, ma la situazione resta disperata a Mariupol.
Dopo Bucha e Kramatorsk, però, è stato scoperto un nuovo massacro in Ucraina: i soccorritori hanno trovato 132 corpi di persone torturate e uccise a Makariv, nella regione di Kiev. Il governo ucraino denuncia “un nuovo, mostruoso crimine di guerra”
La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, ieri in visita a Bucha, ha intanto assicurato di aver cominciato il cammino di pace per Kiev, consegnando a Zelensky la documentazione simbolica in una cartellina con la
bandiera europea e quella ucraina sulla copertina: “L’Ucraina fa parte della famiglia europea. Abbiamo sentito molto chiaramente la vostra richiesta e siamo qui per darvi una prima risposta positiva: in questa busta c’è l’inizio del vostro percorso verso l’Ue, il questionario per l’adesione all’Unione, che andrà compilato, poi si dovrà fare la raccomandazione al Consiglio. Se lavoriamo assieme, potrebbe essere anche una questione di settimane”. La replica del presidente: “Allora ci basterà una settimana”.
Von der Leyen ricorda i cinque pacchetti di sanzioni senza precedenti già approvati. “E stiamo preparando il prossimo. L’export verso la Russia è sceso del 71%, l’inflazione è attorno al 20% e cresce. La fiducia finanziaria nel Paese è ai livelli più bassi dal 1995 e le migliori menti stanno andando via assieme a più di 700 aziende private. I Paesi Ue hanno già congelato 225 miliardi di asset dall’inizio della guerra. La Russia decadrà da un punto di vista economico, finanziario e tecnologico, mentre l’Ucraina sta marciando verso un futuro europeo”.
Dal canto suo, nel timore di armi chimiche, riporta il Wsj, l’Ucraina ordina circa 220mila fiale di atropina, sostanza che può essere utilizzata per contrastare eventuali effetti di armi chimiche come gli agenti nervini. Secondo l’intelligence britannico, dovrebbero aumentare gli attacchi russi a supporto delle operazioni nel Donbass, ma la resistenza ucraina continua ad ostacolare le ambizioni russe di stabilire un corridoio via terra tra la Crimea e il Donbass.
Stefania Losito