Dopo i fatti tragici di Bucha, spuntano nuove atrocità commesse in Ucraina. Il sindaco di Irpin, Alexander Markushin, ha spiegato che i russi in città hanno prima sparato alle persone e poi sono passati sui corpi con i carri armati: “Abbiamo dovuto raccogliere i resti con le pale”, racconta il primo cittadino. Intanto a Mariupol, tra le città più colpite dalla guerra, è ripresa l’offensiva russa: il bilancio delle vittime civili supera quota 5mila, compresi 210 bambini. Il Comune denuncia la “deportazione in Russia” del personale e dei pazienti dell’ospedale cittadino e pubblica un video. Le truppe russe hanno bombardato le infrastrutture civili di Kharkiv 48 volte nelle ultime 24 ore. Quasi nel 90% dei casi sono ferite da proiettili, non schegge. Seppelliti in parchi, case, piazze per non farli mangiare da cani. I russi a Bucha: abbiamo ucciso un civile in bici, si sente nelle intercettazioni degli 007 tedeschi sulla strage di civili. Mosca continua a negare le responsabilità e accusa l’Ucraina di avere messo in piedi una campagna mediatica. L’ambasciatore russo in Usa: Kiev “paga 25 dollari per partecipare alle riprese”.
Mariupol “era una città di mezzo milione e ci sono ancora circa 100mila persone. Ma non c’è praticamente nessun edificio integro. La stragrande maggioranza degli edifici della città è completamente distrutta. L’esercito russo ha distrutto tutto: ospedali, ospedali per la maternità, condomini e il teatro cittadino, dove i civili si nascondevano dalle bombe. Mariupol è quasi distrutta”. E’ ciò che ha detto invece il presidente ucraino in un intervento al Parlamento greco. “Dobbiamo salvare Odessa dalla distruzione subita da Mariupol”, ha aggiunto.
L’assemblea generale Onu, con 93 voti a favore, ha approvato la richiesta degli Stati Uniti di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra. Mosca: è illegale.
Intanto al Parlamento europeo, con 513 sì e solo 22 voti contrari e 19 astenuti, gli eurodeputati hanno approvato la risoluzione di maggioranza che prevede più sanzioni contro la Russia e l’embargo totale e immediato delle importazioni di petrolio, carbone, gas e combustibile nucleare russi, e l’abbandono dell’utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2. Von der Leyen: “Prepariamo l’uscita dal petrolio russo”. La risoluzione prevede la definizione di tappe per la revoca nell’eventualità “in cui la Russia adotti provvedimenti intesi a ripristinare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e ritiri completamente le proprie truppe dal territorio ucraino”. Via libera, dunque, al quinto pacchetto di sanzioni Ue dai 27 ambasciatori dei Paesi membri. Nelle prossime ore attesa la ratifica formale delle capitali dopo la quale le sanzioni potranno entrare in vigore.
Il premier, Mario Draghi, in conferenza stampa con il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte, ha detto che ‘saremo pragmatici’ e agiremo uniti. Il premier italiano parla in risposta alla Russa che giudica ‘indecente l’Italia sulle sanzioni replica: “Indecenti sono i massacri”. Dai ministri degli Esteri del G7 arriva un comunicato sul fronte delle armi chimiche: “Qualsiasi uso da parte della Russia di un’arma nucleare o chimiche sarebbe inaccettabile e comporterebbe gravi conseguenze”.
Un’indagine su quanto accaduto a Bucha è “il prossimo passo”: lo ha detto un alto funzionario delle Nazioni Unite durante una visita alla città. “Il mondo è profondamente scioccato”, ha detto Martin Griffiths, il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, a un funzionario del municipio di Bucha, assicurando che “il prossimo passo è un’indagine”. “Siamo convinti che ora sia il momento di sospendere l’adesione di Mosca al Consiglio per i diritti umani”. E’ quanto si legge nella dichiarazione dei ministri degli Esteri del G7 al termine della riunione a Bruxelles. Intanto, per gli europarlamentari, è necessario che “per gli autori dei crimini di guerra sia istituito un tribunale speciale delle Nazioni Unite”.
Domani il presidente dell’Ucraina Zelensky incontra la presidente della Commissione Ue von der Leyen a Kiev con l’alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell. Slittata alle 18 l’approvazione del quinto pacchetto di sanzioni: possibile il rinvio dell’embargo sul carbone. “La commissione Ue ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni che l’Italia appoggia con convinzione, siamo pronti a nuovi passi anche sul fronte dell’energia insieme ai nostri partner. L’Ue deve mostrare convinzione e rapidità”. Così il che si è detto ‘non del tutto d’accordo’ con il tetto sul prezzo del gas che ha dei pro e dei contro. Parlando al Consiglio Atlantico, il ministro degli esteri ucraino Kuleba ha ribadito le tre richieste all’Occidente: “armi, armi, armi”, e lo stesso Zelensky ha insistito per sanzioni più incisive contro Mosca. “La guerra per il Donbass vi ricorderà purtroppo la seconda guerra mondiale: migliaia di tank, aerei, artiglierie – ha detto ancora Kuleba – La Russia ha i suoi piani e noi abbiamo i nostri. Ecco perché gli alleati non ci devono dire che ci sono procedure da seguire: o ci aiutate ora, in giorni, o l’aiuto arriverà tardi. Molti civili moriranno, perché l’aiuto è arrivato tardi. Sono moderatamente ottimista sul risultato delle negoziazioni qui al quartier generale della Nato. Sono stato molto chiaro: per vincere una guerra ci vogliono armi”, ha concluso.
Il ministro degli Esteri ucraino, durante l’incontro con i ministri degli Esteri della Nato, rispondendo a una domanda su un video in cui venivano mostrati soldati ucraini che sparavano alle gambe a soldati russi in arresto, ha precisato: “Le nostre forze armate rispettano le leggi della guerra, potrebbero esserci stati degli episodi isolati che saranno assolutamente investigati”. Poi ha ricordato i fatti accaduti a Bucha: “Dopo Bucha non capisco chi siano queste persone: non solo hanno stuprato donne e bambini, hanno persino ammazzato gli animali da compagnia”, ha detto. “Dobbiamo parlare coi russi per fermare questa guerra ma il risultato dei negoziati sarà condizionato da quantoaccade sul campo di battaglia e dalle sanzioni”, ha precisato
Il segretario generale della Nato Stoltenberg ha promesso “sistemi anti-aerei, anti carro ma anche armi più pesanti”. Voto unanime al Senato Usa della “Lend lease Act”, legge già usata contro Hitler, per inviare più mezzi militari e armi in minor tempo all’Ucraina riducendo la burocrazia. Il Cremlino: questa decisione non contribuirà al successo dei colloqui con Kiev. E Lavrov accusa Kiev: sta tornando indietro rispetto alle sue proposte ai negoziati di Istanbul.
Dall’Italia la preoccupazione del presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato. “Gli articoli della Costituzione e gli articoli sulla solidarietà della Nato e dell’Ue, ancorché riguardino solo gli Stati membri, dicono abbastanza su ciò che l’Italia è abilitata a fare in base alla Costituzione, sempre tenendo conto della priorità della pace e dei mezzi pacifici”, ha detto Amato. “Il conflitto in Ucraina – ha aggiunto – getta non poche preoccupazioni sull’avvenire, anche per la tenuta degli ordinamenti costituzionali europei”. Per questo deve rimanere salda la collaborazione delle Corti dell’Ue”.
Le contromosse russe. “Un razzo Soyuz-2.1b di medie dimensioni con un satellite del ministero della Difesa russo è stato lanciato con successo dalla rampa di lancio n. 43 presso il sito di lancio n. 3 del cosmodromo sperimentale statale del ministero della Difesa russo (il cosmodromo di Plesetsk nella regione di Arkhangelsk ) alle 14:20 ora di Mosca di giovedi’ 7 aprile”. Ne ha dato notizia il ministero della Difesa russo, come riporta Interfax.
Stefania Losito