Il motivo: c’è una mancanza di visione globale
La Federazione internazionale dei calciatori professionisti (Fifpro) dice no all’ipotesi di giocare il mondiale ogni due anni e si scaglia contro la “mancanza di visione globale” delle istituzioni del pallone sulla riforma del calendario.
In particolare il segretario generale Jonas Baer-Hoffmann ha denunciando che i dibattiti sono “orientati da interessi commerciali”.
Intervenendo in videoconferenza a margine della presentazione di un rapporto che segnala un incremento delle partite consecutive giocate dai calciatori professionisti, Baer-Hoffmann ha chiesto una “riforma ragionevole ed efficace” per alleviare il carico di lavoro dei giocatori, fonte di aumento del rischio di infortuni.
“C’è un’assoluta mancanza di visione globale e leadership da parte della maggior parte delle istituzioni”, ha affermato il numero uno del sindacato mondiale dei giocatori. La Fifa ha avviato, proprio in questo senso, un processo di consultazioni su un raddoppio della frequenza del Mondiale dal 2028, proposta respinta dalla Uefa. “Le proposte, buone, cattive o orribili per il calcio, danno luogo a pochissimi dibattiti o consultazioni, perché tutto è allineato con gli interessi commerciali delle diverse competizioni”, ha proseguito. “Questo mina davvero le nostre possibilità di realizzare una riforma ragionevole ed efficace. Vorremmo cercare di distinguere il dibattito sul calendario e quello sulle competizioni, che sono molto diversi”.
Baer-Hoffmann si è detto invece favorevole a “condensare le finestre internazionali” – come proposto dalla Fifa – per ridurre gli spostamenti e quindi l’affaticamento dei giocatori.
Il rapporto pubblicato da Fifpro, redatto dalla societa’ Kpmg su un campione di 265 calciatori, segnala un aumento del numero di partite giocate: i professionisti più esposti, ovvero quelli internazionali, hanno giocato in media il 67% del proprio tempo di gioco annuale nel 2020-2021 con meno di cinque giorni di riposo tra due apparizioni.
Angela Tangorra