Il segnale di allarme passa dal naso al cervello in 100millisecondi
Riconosciamo prima gli odori sgradevoli, quelli associati a sgradevolezza e disagio. E’ il risultato di una ricerca che spiega come funziona il nostro naso e come comunica con il nostro cervello.
Gli odori sgradevoli innescano una risposta fisica che ci porta a evitarli immediatamente. Lo hanno studiato i ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia. Nel loro studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), hanno scoperto che evitarli non è il frutto di un processo cognitivo cosciente, ma è inconscio ed estremamente rapido.
L’organo olfattivo, in alcuni casi compromesso anche a lungo per chi ha avuto il Covid-19, ci consente di distinguere tra molti milioni di odori, alcuni dei quali associati a una minaccia per la sopravvivenza, come quelli di bruciato o del cibo avariato. La capacità di reagire all’odore di un potenziale pericolo è una condizione per la sopravvivenza dell’uomo, ma è stato a lungo un mistero quali meccanismi neurali fossero coinvolti nella conversione di un odore sgradevole in un comportamento che porta ad allontanarsene. Ai partecipanti alla ricerca è stato chiesto di valutare la loro esperienza con sei diversi odori, alcuni positivi e altri negativi. Si è osservato che il bulbo olfattivo invia un segnale diretto in grado di raggiungere la corteccia del cervello in circa 100-150 millisecondi dopo essere stati inalati. I risultati, afferma uno degli autori dello studio Johan Lundstroem, “suggeriscono che la risposta a un potenziale pericolo che abbiamo attraverso il naso è più inconscia e rapida della risposta al pericolo mediata dai sensi di vista e udito”.
Angela Tangorra