Individuato l’autore di oltre una dozzina di imbrattamenti a diverse strutture di Bari. La Polizia, a seguito di una intensa attivita’ investigativa diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale e compiuta dagli Agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Puglia” con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, ha individuato il presunto autore di numerosi danneggiamenti e deturpamenti compiuti a immobili di proprieta’ o in uso a soggetti pubblici o gestori di un pubblico servizio. Il soggetto, trentatreenne barese, è ritenuto responsabile di almeno tredici episodi avvenuti nottetempo a partire da ottobre dello scorso anno, tra i quali quello all’ingresso monumentale del cimitero, ad istituti scolastici, istituti di credito, sedi di sindacati, auto e sedi di Poste Italiane.
Le azioni sarebbero state compiute mediante la realizzazione di scritte con vernice di colore rosso riferite al movimento di protesta “ViVi”, gruppo che si contraddistingue in origine per l’opposizione alle campagne vaccinali poste in essere soprattutto durante la pandemia da Covid-19.
Nel tempo, la protesta avverso l’ordine istituzionale e democratico costituito, si è indirizzata anche su altri temi quali l'”Agenda 2030″ e “l’identità digitale” e, in generale, verso scelte politiche ritenute liberticide.
I raid sarebbero avvenuti di notte: a finire nel mirino del 33enne anche le scuole Michelangelo e Tommaso Fiore, il ponte Adriatico, la sede regionale della Uil. Altre tre persone indagate per gli stessi reati sono state perquisite nelle
province di Bari e Lecce.
L’uomo, indagato per associazione per delinquere, danneggiamento e deturpamento e imbrattamento di cose altrui, è stato raggiunto da un decreto di perquisizione, all’esito del quale sono state rinvenute e sequestrate apparecchiature informatiche di interesse investigativo, nonché barattoli, bombolette spray di vernice rossa ed estintori modificati per l’utilizzo della vernice stessa, parrucche ed altro abbigliamento utilizzato per mimetizzarsi nel compimento delle azioni.
Per le operazioni, gli Agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Puglia” sono stati coadiuvati da
personale delle DIGOS di Bari e Lecce, dove sono state eseguite altre perquisizioni.
Stefania Losito