
Entro i prossimi dieci anni, i lavoratori in Italia diminuiranno di quasi 3 milioni di unità, di cui la metà al Sud. Sono i dati elaborati dalla Cgia di Mestre, l’associazione di artigiani e piccole imprese. I calcoli sono stati fatti in base alle proiezioni demografiche dell’Istat, che segna proprio 3 mln di cittadini in meno nel 2035, nella fascia 15-64 anni. La regione messa peggio è la Sardegna, cui seguono Basilicata, Puglia, poi Calabria e Molise. A livello provinciale, la quinta peggiore è Potenza, e nella flop ten, al decimo posto, per la puglia c’è Taranto. Puglia e Basilicata sono tra le 40 province che perderanno più lavoratori.
Con una società che invecchia è a rischio la tenuta dei conti pubblici, ma anche il futuro del mercato immobiliare, dei trasporti, della moda e del turismo, spiega la Cgia, che neppure l’impiego di lavoratori stranieri può aiutare, non basterebbe. In questo clima, a trarne vantaggio sarebbero solo le banche: un’alta incidenza di over 65 significa una maggiore inclinazione al risparmio e all’incremento dei depositi, chiaramente a scapito del prodotto interno lordo.
Stefania Losito