Un incendio è divampato nella notte nella casa di riposo ‘Casa per coniugi’ a Milano. Sarebbe partito da un letto in una stanza. Il bilancio provvisorio è di sei morti, mentre 81 persone sono state portate in 15 ospedali di Milano e dell’hinterland. A perdere la vita sono state cinque donne e un uomo. Due delle donne sono morte carbonizzate, mentre le altre quattro vittime hanno perso la vita a causa delle esalazioni di fumo. Le 81 persone ricoverate sono invece rimaste intossicate, nessuna delle quali ha riportato ustioni. Due di loro sono state portate in condizioni gravissime negli ospedali Niguarda e San Raffaele, altre 14 sono ricoverate in condizioni serie e 65 in condizioni meno gravi.
Fra le vittime ci sono Nadia Rossi, di 69 anni, e Laura Blasek, di 86, che si trovavano nella camera 605 della struttura, l’unica interessata direttamente dalle fiamme. Gli altri morti sono Mikhail Duci, 73 anni, Anna Garzia, 85, Loredana Labate, 84, e Paola Castoldi, 75, che si trovavano nelle stanze accanto, saturate dal fumo. Una delle vittime non aveva familiari, i parenti delle altre cinque sono stati subito avvisati. Il Comune per questo ha mandato anche uno psicologo.
Al momento i vigili del fuoco escludono l’ipotesi di un incendio doloso. La ‘Casa per coniugi’, in parte inagibile, è una residenza sanitaria assistenziale di proprietà del Comune di Milano gestita dalla cooperativa Proges, che controlla 300 strutture in 11 regioni. È dedicata ad accogliere anziani con vari livelli di non autosufficienza e che non hanno bisogno di prestazioni ospedaliere. È suddivisa in 12 nuclei, due dei quali dedicati a persone affette da Alzheimer, e può contare su 210 posti letto. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, è arrivata anche la polizia scientifica.
Il procuratore capo di Milano Viola ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo: “Ci vorrà tempo per capire le cause, ma non ci sono elementi per pensare al dolo”. Solidarietà e condoglianze sono state espresse dalla presidente Meloni.
Vincenzo Murgolo