Ammontano a circa sette milioni, ma potrebbero essere molti di più, i proventi sulle mediazioni non dichiarati al fisco italiano dal procuratore Fali Ramadani, coinvolto insieme al collega Pietro Chiodi nell’inchiesta della magistratura di Milano su presunte irregolarità nel calciomercato. Gli inquirenti ipotizzano reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio e hanno acquisito documenti nelle sedi di undici club (Cagliari, Fiorentina, Frosinone, Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma, Spal, Torino e Verona). Nel mirino contratti di compravendita di giocatori gestiti da Ramadani dal 2018 al 2021. Tra le operazioni al vaglio degli investigatori ci sono anche il trasferimento di Miralem Pjanic dalla Juventus al Barcellona e quello di Federico Chiesa dalla Fiorentina alla Juventus. Chiodi sarebbe stato il prestanome italiano di Ramadani, che avrebbe fatto transitare i suoi compensi su una rete di società estere.
Vincenzo Murgolo