La moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, Liliane Murekatete, è indagata dalla Procura di Latina nell’ambito dell’inchiesta legata alle cooperative pro migranti Karibu e Aid. Con lei, anche la madre Marie Terese Mukamitsindo e altre 4 persone. Sono accusati di fatture false che avrebbero consentito alla cooperativa Karibu di evadere le tasse. Sequestrati 650mila euro agli indagati. Liliana Murekatete, secondo quanto si legge nell’ordinanza del Gip di Latina, in concorso col fratellastro Michel Rokundo (anche lui indagato), e con la madre di entrambi Mukamitsindo, nella loro qualita’ di consiglieri di amministrazione della Karibu dal 2018 a oggi “al fine di evadere ‘imposta sui redditi e sul valore aggiunto indicavano (o omettevano di vigilare affinche’ altri e in particolare la Mukamitsindo indicassero) elementi passivi fittizi” nella dichiarazione dell’anno di imposte 2019, “utilizzando fatture relative a operazioni inesistenti emesse dall’associazione di promozione sociale ‘Jambo Africa’”, per un imponibile complessivo di 55.701 euro, “con Ires dovuta e evasa pari a complessivi 13.368 euro”. “La signora Murekatete si dichiara assolutamente estranea rispetto ai fatti contestatile, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13mila euro, e siamo certi che a breve, anzi a brevissimo, verra’ fatta chiarezza e dimostrata la totale innocenza della mia assistita”. E’ quanto fa sapere Lorenzo Borre’, legale di Murekatete.
Tra gli indagati della procura di Latina ci sono anche Richard Mutangana, Ghislaine Ada Ndongo e Christine Kabukoma, che dal 2014 a oggi si sono succeduti come legali rappresentanti dell’associazione di promozione sociale ‘Jambo Africa’ di Sezze.
Secondo quanto si legge nell’ordinanza del gip, i tre “al fine di consentire alla Karibu l’evasione delle imposte sui
redditi, emettevano nei confronti di detta cooperativa fatture relative a operazioni inesistenti relative all’anno di imposta 2015, tutte registrate nella contabilita’ della Karibu a fine anno 2015 nel conto di mastro ‘spese vitto e alloggio ospiti'” per “un importo di costi a fronte di operazioni inesistenti” pari a quasi 300 mila euro (293.276 mila euro).
In particolare poi Kabukoma “con piu’ azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in qualita’ di legale rappresentante dal 1.12.2015 a oggi” della Jambo Africa, “al fine di consentire alla Karibu l’evasione delle imposte sui redditi, emetteva nei confronti di detta societa’ fatture relative a operazioni inesistenti”, che poi la Karibu metteva a contabilita’. Nel 2016 nel conto di mastro ‘spese vitto e alloggio ospiti’ e in quello ‘altre spese ospiti’ l’importo di costi “a fronte di operazioni inesistenti” e’ di oltre 590 mila euro. Nel 2019 si legge di operazioni inesistenti per un imponibile complessivo di 55.701 euro.
Il deputato, nel ricordare la propria estraneità ai fatti, si dice “profondamente amareggiato” ma certo che “Liliane dimostrerà la sua innocenza”. “Per quanto appreso – prosegue Soumahoro – attualmente la Coop. Karibu è commissariata per decreto del Ministero; sono intervenuti questa mattina provvedimenti di sequestro ed interdittivi”. La situazione amministrativa della Coop. Karibu e del Consorzio Aid, prosegue, “è quindi congelata, in mano al ministero, in mano alla magistratura, nella quale ripongo la massima fiducia”.
“Per l’ennesimo giorno consecutivo, diversi media continuano ad associare il nome di Aboubakar Soumahoro alle indagini della Procura della Repubblica di Latina, sulla Cooperativa Karibu’, che non lo vedono ne’ indagato ne’ coinvolto in alcun modo, distorcendo la verita’ dei fatti e la verita’ giudiziaria – afferma il suo avvocato Maddalena Del Re – molti media titolano, con ingiustificata disinvoltura, ‘caso Soumahoro’ accostando l’immagine del deputato al testo, a voler indurre nel lettore un inesistente coinvolgimento diretto di Aboubakar Soumahoro nelle indagini, con grave danno alla reputazione del proprio assistito”.
Stefania Losito