In Basilicata l’82,2% di bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni utilizza internet tutti i giorni (ben al di sopra della media nazionale del 73%), e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone, con il 76,6% di loro che lo usa tutti i giorni (al di sopra della media nazionale del 65%). E gli atti di cyberbullismo continuano ad essere protagonisti in rete soprattutto tra gli 11 e i 13 anni e nel 2022 hanno segnato una crescita: in Basilicata gli adolescenti vittime di questi episodi sono il 14,1%. Sono alcuni dei dati diffusi da Save The Children in vista della Giornata mondiale per la sicurezza in rete (Safer Internet Day 2024), che ricorre il 6 febbraio, istituita e promossa dall’Unione Europea.
In un comunicato è specificato che “livelli di esposizione crescono con l’aumentare dell’età: se si considera il tempo di
fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la percentuale di bambine e bambini che ha un’esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, quasi 3 su 5, inferiore in Basilicata (47,1%), dove il 3,5% di bambini è esposto per tre o più ore al giorno”.
“Se per molti ragazzi stare in rete, scambiarsi contenuti e messaggi – è scritto nella nota diffusa da Save The Childrn –
rappresenta un elemento di apertura al mondo, di fuoriuscita dall’isolamento con la possibilità di scoprire nuovi interessi e condividerli, per altri l’esposizione in Rete produce ansia o può portare ad una sovraesposizione digitale e ad una vera e propria forma di dipendenza: nella regione, le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono il 14%, di poco superiore con la media nazionale del 13,5%. Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi”.
Nella nota di Save the Children è inoltre messo in evidenza che “per quanto riguarda, invece, i videogiochi, in Basilicata il 23,1% dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fa un uso problematico (sotto la media nazionale, 24%): qui sono però i ragazzi ad essere più esposti e l’età di maggiore esposizione, in questo caso, si abbassa a 11 anni. Benché ancora non esista una definizione univoca di dipendenza da internet la Basilicata è tra le sei regioni sprovviste di strutture sanitarie che si occupino di questo tipo di dipendenze. Un uso intensivo di internet è associato anche a una maggior rischio di sovrappeso o obesità, a causa dell’inattività (navigare a lungo vuol dire stare molte ore seduti, per lo più fermi), e per le cattive abitudini alimentari legate all’iperconnessione: in Basilicata il 25% dei ragazzi è in sovrappeso o obeso, un valore superiore alla media nazionale che è del 22,6%”.
E “i comportamenti a rischio di dipendenza tecnologica, da social media o da gioco online, sono correlati a un aumento dell’ansia sociale, della depressione e dell’impulsività, a un rendimento scolastico scarso e un maggior rischio di sovrappeso o obesità. Uno degli effetti legati alla dipendenza da internet è l’autoisolamento, che può raggiungere le forme più estreme nel fenomeno degli hikikomori, che letteralmente significa “stare in disparte”, e indica coloro che decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi senza avere contatti con il mondo esterno, utilizzando internet e i social network come unici mezzi di comunicazione. Un fenomeno che esplode soprattutto tra i 15 e i 17 anni.
In questo scenario, è fondamentale puntare su un processo di alfabetizzazione digitale, in cui anche la scuola svolge un
ruolo fondamentale nell’insegnare a utilizzare i linguaggi e gli strumenti in modo adeguato e sicuro. Dotare tutte le scuole di una connessione veloce e stabile e di strumenti digitali adeguati rappresenta il prerequisito essenziale per ridurre il digital divide e combattere la povertà educativa digitale, dando priorità agli istituti situati in aree particolarmente svantaggiate dove maggiore è l’incidenza della povertà materiale ed educativa. Secondo le stime, guardando alla percentuale di scuole con la banda ultra larga, la Basilicata si situa al di sotto delle media nazionale di scuole connesse – dall’infanzia alle superiori – con il 67,7%, rispetto al dato nazionale del 69,3%. Per quanto riguarda le scuole secondarie di primo grado, a Potenza e Matera la totalità degli istituti è connessa. Sulle scuole secondarie di secondo grado, invece, Potenza registra un 92% e Matera si distanzia con un 67%”.
Stefania Losito