L’Italia non è un Paese per giovani. Le persone con più di 65 anni sono quasi il doppio di quelle che ne hanno meno di 15. Mai così tanti gli ultracentenari: sono 22 mila, oltre duemila in più rispetto all’anno precedente. Il rapporto annuale dell’Istat 2023 racconta un Paese che cresce più degli altri in Europa e continuerà a farlo quest’anno e il prossimo con il prodotto interno lordo previsto a più 1,2% quest’anno e +1,1% nel 2024, e per il lavoro. Ma sperimenta criticità ambientali e vive divari sempre più ampli tra territori, generazioni e generi. Ragazzi e ragazze italiane mostrano i livelli più bassi in Europa per gli indicatori di benessere. Quasi un quinto di chi ha tra 15 e 29 anni, non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione. Circa 1,7 milioni di giovani, quasi un quinto di chi ha tra 15 e 29 anni, non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione (i cosiddetti neet). La quota di neet cala fino a tornare a un livello prossimo al minimo del 2007, ma resta sopra la media Ue di oltre sette punti e più bassa solo a quello della Romania.
Anna Piscopo