Partita complicata per gli azzurri, che soffrono, rischiano, ma alla fine portano a casa la vittoria
L’Italia soffre, si innervosisce, subisce addirittura il gol del possibile svantaggio (poi annullato dal Var), ma vince la dura battaglia contro una coriacea Austria, che ha lottato a testa alta fino alla fine dei tempi supplementari.
L’Italia ha battuto 2-1 l’Austria con le reti di Chiesa e Pessina nel primo tempo supplementare. Due cambi di Mancini a partita in corso. Gli austriaci hanno trovato il gol al 115’. Ma gli azzurri non si sono scomposti e hanno tenuto duro.
Venerdì 2 luglio, alle 21, a Monaco di Baviera, ci attendono i quarti di finale contro la vincente di Belgio-Portogallo.
Bellissima la rete del vantaggio di Chiesa al 5’ del primo tempo supplementare. Spinazzola cambia gioco sulla destra, trova il giocatore della Juventus libero in area che stoppa di faccia, mette a sedere portiere e difensore col destro e colpisce col sinistro. Dieci minuti dopo il raddoppio di Pessina: grande lavoro di caparbietà di Belotti che tiene palla in area.
Prima dei supplementari la partita è stata difficilissima. L’Austria ha interpretato al meglio la situazione e ha giocato la migliore gara possibile.
Nel primo tempo l’occasione più importante capita sul piede di Immobile, che però di destro coglie il palo. Potrebbe sembrare il preludio al gol o comunque al controllo della gara, ma non è così.
Nella ripresa ci si aspetta un calo di energie e del pressing degli austriaci, che hanno anche un giorno in meno di riposo. Invece l’Austria, se possibile, aumenta l’intensità. Non lascia spazi a Insigne e compagni. A centrocampo Jorginho e Verratti sono costantemente ingabbiati. Per l’Italia l’imprecisione e la frustrazione cominciano ad avere la meglio, invece l’Austria continua a correre e a presentarsi nelle vicinanze dell’area di rigore avversaria. Anche in maniera molto pericolosa.
Il brivido più grande al 66’: Arnautovic segna di testa sul secondo palo dopo la sponda di Alaba. Ci vuole qualche minuto di apnea per consentire al Var di verificare che l’attaccante austriaco era in fuorigioco per questioni di centimetri. Gol annullato.
Il Var torna protagonista al 75’, sempre in favore dell’Italia. Gli austriaci volevano un calcio di rigore per un braccio troppo largo di Pessina su Lainer. In realtà anche in questo caso c’era un fuorigioco.
Nel finale l’Italia ci prova timidamente, ma anche in maniera imprecisa. Si va ai supplementari, dove i ragazzi di Mancini hanno costruito e ottenuto la dodicesima vittoria consecutiva. Una partita sofferta che ricorda un po’ gli ottavi di finale del Mondiale 2006 contro l’Australia e un po’ la semifinale contro la Germania sempre in quel campionato del mondo. La strada è lunga, lunghissima. E soprattutto in salita. Però a questa nazionale il carattere non manca: salutiamo Wembley con un occhiolino. Bisogna lavorare per tornarci l’11 luglio.
Gianvito Magistà
Foto: profilo Facebook ufficiale Nazionale Italiana di Calcio