
Non solo una tregua, ma “la fine della guerra di 12 giorni imposta” da Israele, è stata annunciata in un messaggio scritto indirizzato alla nazione e pubblicato dall’agenzia di stampa Irna, dal presidente iraniano Massoud Pezeshkian. “Oggi, dopo l’eroica resistenza della nostra grande nazione, che sta scrivendo la storia con la sua determinazione,
assistiamo all’instaurazione di una tregua e alla fine di questa guerra di 12 giorni, imposta dall’avventurismo e dalle
provocazioni di Israele”, ha scritto Pezeshkian.
Israele intanto celebra il suo premier Benyamin Netanyahu per aver condotto “una delle campagne più gloriose
nella storia delle guerre”. L’obiettivo di Bibi era cambiare la storia a suo favore, e tornare a essere amato dal suo popolo, che dopo Gaza cominciava ad allontanarsi. La decisione di attaccare l’Iran, dopo decenni di guerra ibrida del Mossad, e terrorismo promosso da Teheran dall’altro lato, è stato il colpo che ha lasciato senza fiato il Paese. L’unico a condividere il piano è stato Donald Trump, nonostante una velata critica al modus operandi di Israele, di cui i commentatori interni al Paese, però, non hanno tenuto conto: “Nella conversazione il presidente Trump ha espresso il suo immenso apprezzamento per Israele, che ha raggiunto tutti i suoi obiettivi di guerra. Il presidente ha anche espresso la sua fiducia nella stabilità del cessate il fuoco”, ha sottolineato l’ufficio del primo ministro in una nota ufficiale. “A seguito del colloquio tra Trump e Netanyahu, Israele si è astenuto da ulteriori attacchi”, ha aggiunto.
A sottolineare la “vittoria”, il ministro della Difesa Israel Katz: “Abbiamo avuto il controllo dei cieli iraniani e avremmo potuto continuare, ma fin dall’inizio avevamo stabilito di raggiungere gli obiettivi principali e di concludere da una posizione di forza”, ha dichiarato davanti alla commissione Esteri della Knesset. Il risultato della guerra all’Iran “è
storicamente un passo avanti. Spero che questo possa aprire la strada… al ritorno a casa dei nostri ostaggi”, ha dichiarato il presidente israeliano Herzog. E forse i drammatici eventi degli ultimi giorni qualche risultato di riflesso lo stanno ottenendo: “Hamas e Israele condurranno negoziati indiretti per un cessate il fuoco a Gaza nei prossimi due giorni”, ha affermato il primo ministro del Qatar Al Thani in una conferenza stampa.
“Abbiamo concluso una fase significativa, ma la campagna contro l’Iran non è finita. Stiamo entrando in una nuova fase basata sui risultati di quella attuale. Abbiamo fatto arretrare di anni il progetto nucleare iraniano, e lo stesso vale per il suo programma missilistico”, ha dichiarato il capo di stato maggiore israeliano, Eyal Zamir. L’Agenzia iraniana per l’energia atomica ha annunciato la ripresa dell’arricchimento di uranio. “Il programma nucleare iraniano riprenderà senza interruzioni e siamo pronti a riavviare l’arricchimento. Il nostro programma non si fermerà”, ha detto assicurato l’agenzia citata dai media iraniani.
L’Autorità aeroportuale israeliana ha intanto annunciato la ripresa della “piena attività” negli aeroporti internazionali di Tel Aviv, il Ben-Gurion, e Haifa. “Nell’ambito del ritorno alla normalità, le limitazioni sul numero di voli in arrivo e in partenza, nonchè sul numero di passeggeri per volo, sono state revocate”, ha dichiarato l’Autorità in un comunicato
Riaperto anche lo spazio aereo iraniano dopo il cessate il fuoco con Israele, scrive FlightRadar24, il sito per il monitoraggio del traffico aereo internazionale. I voli internazionali possono ora atterrare e decollare dall’aeroporto di Teheran senza bisogno di una autorizzazione.
Stefania Losito