La madre di Alexei Navalny, Lyudmila, ha diffuso un video con un appello a Vladimir Putin perché le sia restituito il corpo del figlio. Il messaggio è stato pubblicato dal team di Navalny. La donna parla all’aperto, sotto la neve, davanti alla colonia penale IK-3, dove il figlio è morto il 16 febbraio. “Per il quinto giorno non lo vedo, non mi danno il suo corpo e non mi dicono nemmeno dove si trova”, afferma la donna.
“Mi rivolgo a lei, Vladimir Putin – prosegue il messaggio – la soluzione del problema dipende solo da lei. Mi faccia finalmente vedere mio figlio. Chiedo che il corpo di Alexei venga immediatamente consegnato in modo che io possa seppellirlo umanamente”. Il video si chiude con l’inquadratura della cupola di una chiesa su cui si erge una croce.
Il responsabile della fondazione anti-corruzione di Navalny, Ivan Zhdanov, ha sottolineato che contemporaneamente è stato presentato a Putin un appello scritto.
Intanto la Russia non accetta le richieste per una indagine internazionale sulla morte di Alexei Navalny, specie se arrivano da Josep Borrell. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Naturalmente, queste sono accuse assolutamente infondate e rozze contro il capo dello Stato russo” afferma Petrov.
Arrivano nuovi commenti dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: “La Russia non tollera nessun vero elemento di democrazia, Navalny di fatto è stato ucciso dal sistema. E quel sistema è pericoloso per l’Europa”. Poi ha aggiunto: “Ho incontrato a Bruxelles sua moglie: a lei ho ribadito la vicinanza dell’Italia e del G7, la condanna di ciò che è accaduto a suo marito, che è stato vittima di una persecuzione ingiusta, detenuto in un gulag che ricorda l’Unione Sovietica”, aggiunge Tajani.
Michela Lopez