Starnuti, occhi rossi e naso che cola per 10 milioni di italiani
Gli italiani che soffrono di allergia primaverile devono fare i conti con l’autunno caldo e le sue conseguenze. Per gli allergici ai pollini non ci sono più le passe stagioni. I sintomi classici delle allergie primaverili si sono risvegliati grazie alle temperature miti dell’autunno.
I cambiamenti climatici hanno infatti stravolto il calendario dei pollini, non solo anticipando la pollinazione primaverile e prolungando quella invernale ma anche determinando la diffusione di allergeni fuori stagione. “A causa delle sempre più ricorrenti anomalie climatiche stiamo registrando un aumento delle richieste di aiuto anche in periodi in passato insoliti, da parte di chi soffre di allergie solo in primavera – dichiara Gianenrico Senna, presidente della Società Italiana di Allergologia Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) e professore di Malattie Respiratorie all’Università di Verona “Se si aggiungono fioriture primaverili anticipate e pollinazioni autunnali prolungate, il risultato è che a causa del riscaldamento globale moltissimi italiani rischiano di soffrire di allergie da pollini praticamente tutto l’anno, con sintomi peggiori e terapie che devono essere protratte nel tempo”. Dal monitoraggio emerge che la parietaria, in Italia e in tutto il Mediterraneo, e l’ambrosia, nel Nord Italia
e in tutto il Centro Europa, mostrano un allungamento della loro stagione di pollinazione. In particolare, a causa dell’aumento delle temperature, la parietaria rimane quasi tutto l’anno e continua a liberare polline fino a tutto settembre e ottobre.
L’ambrosia, invece, comincia a fiorire a luglio e, complice il caldo, continua anche in autunno “Questo comporta che le stagioni dei pollini delle diverse piante sono destinate sempre più ad emergere in contemporanea: se una volta si iniziava ad esempio con i pollini di cipresso e solo in un secondo momento arrivava la betulla, in futuro le ondate di pollini avverranno contemporaneamente nelle stesse settimane” conclude Senna. L’allergia si verifica per una reazione anomala del sistema immunitario che comincia a produrre anticorpi per difendersi da sostanze in
realtà innocue per l’organismo. Le reazioni allergiche possono riguardare sia organi sia tessuti, soprattutto le vie aeree inferiori, la pelle, e le mucose del naso e degli occhi. “È fondamentale diagnosticarle tempestivamente, sia per evitare inutili fastidi e disturbi, sia per prevenire reazioni gravi e potenzialmente fatali”, conclude Senna.
Angela Tangorra