
Per depistare le forze dell’ordine chiamavano l’eroina con nomi di liquori come “Padre Peppe”. Otto persone sono state arrestate dai carabinieri ad Altamura, in provincia di Bari, perché accusate in concorso di spaccio continuato di sostanze stupefacenti, in particolare eroina. Degli indagati – tutti di Altamura, di età compresa tra i 40 e i 60 anni e con precedenti penali – cinque sono agli arresti domiciliari e gli altri tre in carcere.
Secondo quanto accertato dai militari della sezione operativa del comando di Altamura, coordinati dalla Procura di Bari, il gruppo era solito smerciare eroina nei claustri, ovvero negli stretti vicoli cittadini. Gli accertamenti, eseguiti tra il novembre 2021 e l’ottobre dell’anno successivo, e iniziati dopo le segnalazioni di molti cittadini che riferivano di strane attività vicino a un bar del centro storico, si sono basati non solo su attività di pedinamento, perquisizioni, appostamenti e osservazioni con carabinieri in borghese, ma anche sulle intercettazioni.
Ascoltando e osservando gli indagati gli investigatori hanno rilevato le parole in codice usate per parlare con i clienti, alcuni dei quali provenienti da Matera: per gli ordinativi di eroina erano soliti dire “padre Peppe”, come il liquore dal colore marrone identico a quello della droga, mentre per comunicare la disponibilità di stupefacente impiegavano l’espressione “I like” che ha dato anche il nome alla operazione.
Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri di Altamura con il supporto del nucleo cinofilo di Modugno e del sesto nucleo elicotteri di Bari.
Michela Lopez