Non è stata ascoltata June Steenkamp, la madre di Reeva, uccisa dal campione paralimpico sudafricano Oscar Pistorius nel 2013. “Non si è riabilitato”, ha detto alla commissione per la libertà vigilata che stava esaminando la richiesta di Pistorius di uscire dal carcere.
E invece l’ex campione ha ottenuto la libertà condizionata e verrà scarcerato il 5 gennaio 2024. L’atleta le aveva sparato più volte attraverso la porta del bagno il giorno di San Valentino nel 2013, sostenendo in seguito di averla scambiata per un ladro. Pistorius, ora 37enne, è stato condannato nel 2016 a scontare 13 anni di carcere.
La madre di Steenkamp non si era opposta alla cauzione ma, in una lettera inviata alla commissione per la libertà vigilata, ha detto di chiedersi se gli “enormi problemi di rabbia” di Pistorius siano stati veramente affrontati in carcere,
aggiungendo che sarebbe potenzialmente “preoccupata per la sicurezza di qualsiasi donna” che entrasse a contatto con lui. “La riabilitazione richiede che qualcuno si impegni onestamente, con la piena verità del suo crimine e delle sue conseguenze. Nessuno può affermare di avere rimorsi se non è in grado di affrontare pienamente la verità”, aveva dichiarato June alla commissione.
June Steenkamp ha scelto di non presenziare all’udienza nella prigione di Atteridgeville, vicino a Pretoria. Suo marito e padre di Reeva, Barry, è morto all’inizio di quest’anno, la donna aveva raccontato che la tensione per entrambi è stata immensa.
L’ex campione paralimpico dovrà sottoporsi a una “terapia per la rabbia”. Lo hanno riferito i familiari della vittima.
“Dovra’ sottoporsi a una terapia per la sua rabbia, svolgere servizio sociale e sottoporsi a una terapia contro la violenza
sulle donne”, ha detto alla stampa il portavoce della famiglia Steenkamp, Rob Matthews.
Stefania Losito