Leo Gassmann è il vincitore di Sanremo giovani ma resta con i piedi per terra. Arriva negli studi di Radionorba direttamente dall’Università dove studia e dove tornerà dopo l’instore e l’ incontro con i suoi fan a Bari.
Mostra una energia incredibile che lui spiega così: “Ho capito che nella vita se vuoi fare qualcosa puoi fare tutto. Durante la giornata passiamo anche al telefono, ahimè, quelle quattro ore che magari possono essere utili per concretizzare altro. Io non sto sul cellulare e seguo le mie passioni”.
La sua passione numero uno è la musica e non il cinema, come si potrebbe pensare visto il cognome importante, ma da papà Alessandro e da nonno Vittorio ha ereditato la passione per l’arte: “E’ la musica che ha scelto me da quando ero piccolino. Ho studiato al conservatorio di Santa Cecilia a Roma per cinque anni. Poi mi sono concentrato solo sulla voce e ho preso lezioni di canto. Ho cominciato a fare concorsi anche piccoli per capire se quello poteva essere il mio ambiente, perchè quando stai in famiglia hai i genitori che ti dicono che sei bravo ma con il pubblico cambia tutto. Ho fatto le mie scelte, il mio percorso. Gli studi per me sono una fondamentale fonte di ispirazione anche per tutto ciò che scrivo”.
Leo è anche autore delle sue canzoni che scrive in base alle sue esperienze: “Per scrivere una canzone mi basta trovare l’essenza delle cose che mi circondano. Io ho bisogno di vivere per conoscere e per scrivere e spesso mi metto a conversare con le persone che incontro. Per esempio c’è una canzone nel mio album “Strike” che si intitola “Vieni da me”: in questo caso l’ispirazione è venuta da una mia fan. Questa ragazza mi aveva scritto su Instagram e mi aveva raccontato che il suo ragazzo non la trattava bene, confidandomi anche cose pesanti. Ecco, da lì è nata una canzone”.
“Vai bene così” è la canzone con cui ha vinto il festival nella sezione giovani e si chiude con “asimbonanga”. Il significato lo spiega Leo: “E’ una parola che letteralmente vuol dire “lui non vede”, è dedicata a Nelson Mandela ed è una parola contro guerra. La mia idea era di unire la cultura italiana a quella africana perchè ritengo che faccia parte della nostra comunità: insieme si può fare la differenza e fare qualcosa di grande”.
Il festival di Sanremo per Leo è stata una bellissima esperienza: “Non mi sarei mai aspettato di vincere. L’arrivo all’Ariston è venuto dopo un percorso lungo: eravamo novecento e io stimo tutti quelli con cui mi sono confrontato, sono loro fan, mi sono affezionato a loro e canticchiavo le loro canzoni. La mia canzone è nata mentre mamma preparava la pasta, sono le parole che avevo bisogno di sentirmi dire, ma davvero non credevo di vincere”.
Alla domanda di una fan, arrivata attraverso i social di Radionorba, che gli chiede quale palco sogna di calcare Leo risponde: “Dopo l’Ariston che è il più difficile sogno l’Eurovision! Quella sarebbe una figata!”
Angela Tangorra